È stato condannato a sette anni
l'accoltellatore di Torre de' Roveri

È stato condannato a 7 anni L. G. V., il ventisettenne impiegato di Grassobbio che nella notte tra il 23 e il 24 gennaio 2009 accoltellò a Torre de' Roveri  C. M., un operaio ventiseienne di Torre de' Roveri che era intervenuto per aiutare la fidanzata del suo aggressore.

Il verdetto è stato pronunciato venerdì 22 gennaio del gup Raffaella Mascarino, il processo era con rito abbreviato. Il giovane, condannato anche per lesioni, ingiurie, minacce e percosse alla ex fidanzata, P. D. di 28 anni, dovrà pagare un risarcimento di 200 mila euro al ragazzo, che tuttora lamenta un'inabilità del 70% per il lavoro, e di 7 mila euro alla ragazza. 

L'aggressione era avvenuta tra le 2 e le 3 di notte in piazza Conte Sforza, a Torre de' Roveri. Tutto era nato da una lite tra i due fidanzati: durante il litigio, il giovane aveva perso la calma e tentato di trascinare la ragazza all'interno dell'auto. La ragazza era riuscita a divincolarsi e, dopo essersi tolta le scarpe, era fuggita chiedendo aiuto.

Proprio in quel momento C. M. era con un amico in piazza Sforza, dove si era trattenuto a chiacchierare dopo aver trascorso la serata in un bar: l'operaio aveva sentito le richieste d'aiuto della ragazza e si era avvicinato per prestarle soccorso. Dopo aver compreso che era in corso una lite tra fidanzati, il venticinquenne di Torre de' Roveri si era adoperato per riportare la calma.

Quel gesto di civiltà, purtroppo, aveva causato una reazione violenta: il fidanzato della ragazza, infatti, aveva preso un coltello a serramanico dall'auto colpendo C. M. all'addome, al torace, al volto e al collo prima di allontanarsi in auto e gettare via il coltello.

Soccorso dal 118, il ragazzo era stato trasportato in ospedale in prognosi riservata. I carabinieri, avvertiti dell'aggressione, avevano subito avviato le indagini e, grazie anche ad alcune testimonianze, erano arrivati a Grassobbio nel giro di poche ore.

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