Confermato il blocco del traffico
Domani fermi dalle 9.30 alle 17.30

Nemmeno la neve è riuscita a far abbassare i livelli di PM10. E' quindi confermato il blocco del traffico per domani – dalle 9.30 alle 17.30 - solo in città. Nessuno dei Comuni confinanti ha scelto di seguire l'esempio del capoluogo. La decisione è emersa dopo la riunione convocata ieri in Provincia dall'assessore Pietro Romanò alla quale hanno partecipato, oltre ai rappresentanti delle amministrazioni comunali dell'area critica, anche l'assessore all'ambiente del Comune di Bergamo Massimo Bandera e i funzionari dell'Asl e dell'Arpa.

L'aria in Provincia è meglio che in città? In effetti, dati alla mano, nella fascia periferica si respira un po' meglio che nel capoluogo, ma questo nulla toglie all'impressione che qualcosa di storto nel coordinamento tra le varie amministrazioni ci sia stato. In ordine sparso, insomma. Come a Milano, del resto, dove molti Comuni limitrofi hanno deciso di non seguire la strada imboccata da Letizia Moratti. Le ragioni? Ad ascoltare i diretti interessati di tutto un po': dalla mancanza di tempo, alla scarsa convinzione nella misura proposta, a una politica centrata soprattutto sulle esigenze locali.

«La situazione di Bergamo – afferma ad esempio il sindaco di Stezzano, Elena Poma – era ben diversa dalla nostra. Abbiamo ritenuto di non chiudere, ma di attendere l'evolversi della situazione: vedremo settimana prossima». «È stato un gran bel pasticcio – aggiunge la collega di Seriate, Silvana Saita – la decisione è stata presa all'improvviso e per noi non ci sarebbero più stati i tempi di avvisare adeguatamente la cittadinanza. Senza contare le difficoltà legate alla necessità di dover lasciare liberi tutti gli accessi all'ospedale. Personalmente trovo che il blocco domenicale non porti grandi benefici e, anche se non abbiamo in tasca la soluzione, riteniamo preferibile lavorare su altri fronti come, ad esempio, il miglioramento del trasporto pubblico».

Sulla stessa lunghezza d'onda Dalmine: «La questione – conferma il primo cittadino Claudia Terzi – è stata sollevata un po' tardi, difficile mettere in atto una decisione del genere con queste tempistiche. Nulla vieta di adottare il blocco in futuro, condividendolo però con tutti i Comuni dell'area critica. Nel frattempo, già da lunedì, prenderemo altri provvedimenti, imponendo, in particolare, limiti nelle temperature degli impianti di riscaldamento e l'estensione del divieto di circolazione degli euro 2 al weekend».

Su questi ultimi interventi le amministrazioni dell'hinterland sembrerebbe viaggiare compatte. A Treviolo, giusto per citare un altro esempio, l'ordinanza è già in vigore: «Blocco degli euro 0, 1 e 2 esteso al sabato e contenimento della temperatura a 20 gradi nelle case e 18 gradi negli uffici – conferma il sindaco Gianfranco Masper –: lo stop alle auto personalmente mi convince poco, è soprattutto una questione atmosferica». Non a caso sono in molti ad attendere con fiducia il vento che, secondo i meteorologi, dovrebbe alzarsi nel weekend, sempre che le previsioni siano azzeccate.

«Il meteo – sostiene l'assessore al Comune di Bergamo, Massimo Bandera – ha certamente contribuito a questa difficilissima situazione che noi abbiamo cercato di affrontare sin dalla scorsa settimana proprio perché, dopo 16 giorni di valori oltre la soglia di guardia, ci siamo trovati di fronte a seri rischi per la salute dei cittadini. In quest'ottica abbiamo anche sollecitato la convocazione dei tavoli di coordinamento a livello regionale e provinciale. In particolare dall'incontro di questa mattina (ieri per chi legge, ndr), cui hanno partecipato tutti i Comuni dell'area critica, sono arrivati segnali costruttivi come la linea comune sugli impianti di riscaldamento e sul divieto di circolazione degli euro 2 anche nei weekend.

Il nostro obiettivo è rendere ancora più efficace questa collaborazione: non solo per affrontare l'emergenza, ma anche nel medio e lungo periodo». Un esempio? A Bergamo, giusto per citare una delle azioni più recenti, grazie all'adesione al progetto Capture stanno per arrivare due stazioni filtranti in grado di depurare l'aria dalle polveri sottili e dagli ossidi di azoto in un raggio di cinquanta metri. «Le posizioneremo con ogni probabilità entro l'anno in piazzale Oberdan e piazza Sant'Anna», conclude Bandera.

Almeno lì, una boccata d'ossigeno. Anche a Treviglio i dati relativi alla presenza di polveri sottili nell'aria evidenziano una situazione preoccupante e costante, ormai da una ventina di giorni. La centralina dell'Arpa, sistemata nella centrale piazza Insurrezione, ieri ha segnato una concentrazione massima di Pm10 pari a 108 microgrammi per metro cubo, a fronte del limite fissato a 50 microgrammi: il picco più alto rilevato dallo scorso mese di dicembre. Negli ultimi dieci giorni la media è stata di 75,9 microgrammi, con il dato più basso sceso a quota 52, comunque sempre oltre la soglia minima, registrato dalla centralina mercoledì 20 gennaio. L'assessore all'Ambiente, Alice Tura, ha spiegato: «Per diminuire la presenza di Pm10, abbiamo istituito ogni seconda domenica del mese la giornata ecologica vietando la circolazione alle auto all'interno della seconda circonvallazione, fatta eccezione per i veicoli a metano, elettrici e a motore ibrido». E.F.

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