Bergamo, primato per i donatori
Nel 2009 eseguiti 172 trapianti

A Bergamo il primato per i donatori segnalati nel 2009 e i trapianti salgono a 172. Anche grazie alla collaborazione con gli ospedali pubblici e accreditati della provincia, la Bergamasca è prima tra le aree della Regione Lombardia sia per i donatori segnalati che per i prelievi, con Varese. I trapianti aumentano del 33% rispetto al 2008, contro una media nazionale a + 7%. Anche sul fronte dell'opposizione al prelievo i Riuniti si distinguono: i no sono la metà rispetto al resto d'Italia.

È la provincia di Bergamo l'area della Regione Lombardia che nel 2009 ha segnalato il maggior numero di donatori d'organo: 37 in tutto, 28 agli Ospedali Riuniti, 7 al «Bolognini» di Seriate e 2 al Policlinico San Marco di Zingonia. Di questi potenziali donatori, 6 in più rispetto al 2008, 26 hanno effettivamente donato gli organi, portando Bergamo al primo posto per donazioni effettuate, al pari di Varese.

Ventuno i prelievi eseguiti ai Riuniti (contro gli 11 del 2008), tre i donatori non idonei e quattro le opposizioni al prelievo. L'aumento dei donatori effettivi agli Ospedali Riuniti ha superato quindi il 90%, mentre il dissenso alla donazione si è attestato al 14%, ben al di sotto del dato 2008 (22%), ma anche delle medie provinciale (19%), regionale (23%) e nazionale (30%). In provincia sono diventati effettivi donatori tre a Seriate e due a Zingonia.

I dati emergono dall'analisi preliminare diffusa nei giorni scorsi dal Nord Italia Transplant Program, uno dei tre centri di coordinamento interregionali sui quali si basa l'organizzazione dei trapianti nel nostro Paese. Il resoconto contempla l'attività delle 18 aree di prelievo e trapianto d'organo in cui è divisa la Lombardia, per un totale di 36 ospedali, che anche nel 2009 si sono dimostrati i più attivi tra gli 80 coordinati dal Nitp: 345 i donatori segnalati in Lombardia, in deciso aumento rispetto ai 263 del 2008. A seguire il Veneto con 189 e le Marche con 80.

«I dati bergamaschi sono molto incoraggianti, segno che le numerose iniziative promosse dall'ospedale con le Associazioni di settore per sensibilizzare l'opinione pubblica sul tema dei trapianti stanno dando i risultati sperati - commenta Mariangelo Cossolini, Coordinatore al prelievo e trapianto d'organi della provincia di Bergamo -. Solo una corretta informazione sulle modalità di prelievo degli organi e su come questi verranno utilizzati genera un clima di fiducia tra il cittadino e il personale sanitario. La scelta di donare è comunque libera e va rispettata anche l'opposizione, l'importante è dare un'informazione precisa e corretta a tutti i cittadini, perché possano decidere consapevolmente».

«Nello stesso tempo - conclude Cossolini - occorre potenziare la rete già esistente tra gli ospedali della provincia: è questa l'unica strada per non perdere alcun donatore». «L'aumento dei donatori ha portato un deciso incremento nel numero di trapianti nella nostra Azienda Ospedaliera - sottolinea il direttore sanitario Claudio Sileo -. Anche su questo fronte gli Ospedali Riuniti si confermano ai primi posti della classifica nazionale e regionale: dei trapianti eseguiti lo scorso anno in Lombardia, uno su quattro è stato realizzato all'Ospedale di Bergamo, autore del 12% di tutti gli interventi eseguiti dagli 80 ospedali coordinati dal Nitp e del 5% di quelli eseguiti in tutto il territorio nazionale».

Deciso l'incremento rispetto all'anno precedente: nel 2009 agli Ospedali Riuniti sono stati eseguiti 172 trapianti di organo, 43 in più rispetto al 2008, con un aumento pari al 33%. Il dato acquista ancora più valore se confrontato con la media nazionale, che nel 2009 registra un incremento del 7%, e con la media delle sei Regioni che afferiscono al Nitp (Lombardia, Veneto, Liguria, Marche, Friuli Venezia Giulia la Provincia autonoma di Trento), che si attesta ad un + 19% rispetto al 2008.

Nel dettaglio ai Riuniti nel 2009 sono stati eseguiti sugli adulti 28 trapianti di cuore, 55 di fegato, di cui 2 con tecnica split, 17 di polmone, 33 di rene, 6 di doppio rene, 1 combinato cuore-rene, 1 combinato fegato-rene e 1 combinato pancreas-rene; nei bambini sono stati eseguiti 27 trapianti di fegato, di cui 20 con tecnica split, 1 combinato intestino-fegato e 2 multiviscerali (intestino, fegato, pancreas e milza).

«Questi dati confermano un percorso di crescita molto positivo per la nostra azienda - ha commentato Carlo Bonometti, direttore generale dei Riuniti -. Dopo la flessione a livello nazionale del 2008, siamo tornati ai nostri standard, che da alcuni anni a questa parte ci vedono costantemente oscillare in un range di 150-170 trapianti all'anno. Oltre al puro dato quantitativo, anche da un punto di vista qualitativo il nostro ospedale si sta affermando sempre più come punto di riferimento in Italia e in Europa per questa specialità».

«In particolare siamo l'ospedale italiano che esegue più trapianti di fegato pediatrico e siamo l'unico centro italiano autorizzato per i trapianti di intestino e multiviscerali nei bambini. Tutto questo è possibile grazie a un costante e accurato programma di formazione del personale, che oggi vede tutti gli operatori capaci di "fare squadra" e lavorare con convinzione e in perfetta sintonia e sinergia per dare una nuova vita a chi è in lista d'attesa».

Tra i risultati raggiunti nell'anno appena concluso c'è da segnalare anche un potenziamento del prelievo dei tessuti, tanto che da 15 dei 21 donatori effettivi sono stati prelevati diversi tessuti tra cui quelli vascolari, il tessuto muscolo-scheletrico, le cornee e la cute. Buono anche l'andamento dei trapianti di midollo (110) e di cornee (42), in aumento rispetto al 2008.

A riconoscere l'eccellenza degli Ospedali Riuniti sul fronte della donazione e del trapianto di organi e tessuti anche gli audit esterni. La Regione Lombardia e il Ministero della Salute nell'ottobre scorso hanno giudicato «eccellente» il lavoro svolto dal coordinamento provinciale bergamasco sia a livello qualitativo che quantitativo, mentre in aprile la Microbiologia, diretta da Antonio Goglio, è stata valutata positivamente dal Centro nazionale trapianti e dal Ministero della Salute sia per la dotazione tecnologica sia per la cultura e la consapevolezza di gestire un processo dedicato alla donazione/trapianto.

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