«Superiori», approvata la riforma
Ecco come cambierà la scuola

Il consiglio dei Ministri ha approvato la riforma delle scuole superiori: partirà dal 2010 e metterà mano all'impianto che risale alla legge Gentile del 1923. Per cancellare la frammentazione e consentire alle famiglie e agli studenti di compiere scelte chiare, i 396 indirizzi sperimentali, i 51 progetti assistiti dal Miur e le tante sperimentazioni attivate saranno ricondotti a 6 licei.

Rispetto al vecchio impianto, che prevedeva solo il liceo classico, il liceo artistico e lo scientifico, oltre all'istituto magistrale quadriennale e a percorsi sperimentali linguistici, con la riforma arrivano sei licei, tra cui quello musicale e coreutico e quello delle scienze umane.

- Liceo artistico: articolato in prima lettura in tre indirizzi, sarà articolato in 6 indirizzi distinti, anche per facilitare la confluenza degli attuali istituti d'arte e garantire la continuità ad alcuni percorsi di eccellenza: arti figurative; architettura e ambiente; audiovisivo e multimedia; design; grafica e scenografia.

- Liceo classico: con la riforma sarà introdotto l`insegnamento di una lingua straniera per l`intero quinquennio. E` stata potenziata anche l`area scientifica e matematica.

- Liceo scientifico:
in quello tradizionale è aumentato il peso della matematica e delle discipline scientifiche. La nuova opzione delle "scienze applicate" raccoglie l`eredità della sperimentazione "scientifico-tecnologica".
- Liceo linguistico: prevederà, sin dal primo anno, l`insegnamento di 3 lingue straniere. Dalla terzo anno un insegnamento non linguistico sarà impartito in lingua straniera e dal quarto un secondo insegnamento sarà impartito in lingua straniera.

- Liceo musicale e coreutico:
è una delle novità della riforma. Il liceo musicale sarà articolato nelle due sezioni: musicale e coreutica. Inizialmente saranno istituite 40 sezioni musicali e 10 coreutiche e potranno essere attivate in convenzione con i conservatori e le accademie di danza per le materie di loro competenza. Gli studenti, a conclusione del percorso di studio, devono essere in grado di raggiungere un grado di competenza tecnica nella danza o nello strumento musicale tale da consentire la prosecuzione degli studi nel sistema dell`alta formazione musicale e coreutica; cogliere i valori estetici delle opere musicali; conoscere repertori significativi del patrimonio musicale e coreutico nazionale e internazionale, analizzandoli mediante l`ascolto, la visione e la decodifica dei testi; individuare le ragioni e i contesti storici relativi ad opere, autori, personaggi, artisti, movimenti, correnti musicali e allestimenti coreutici; conoscere ed analizzare gli elementi strutturali del linguaggio musicale e coreutico sotto gli aspetti della composizione, dell`interpretazione, dell`esecuzione e dell`improvvisazione.

- Liceo delle scienze umane: altra novità della riforma. Sostituisce il liceo sociopsicopedagogico portando a regime le sperimentazioni avviate negli anni scorsi. Il piano di studi di questo indirizzo si basa sull`approfondimento dei principali campi di indagine delle scienze umane, della ricerca pedagogica, psicologica e socio-antropologico-storica. Rispetto alla prima lettura, sono state potenziate le materie di indirizzo. Potrà essere attivata una opzione economico-sociale in cui saranno approfonditi i nessi e le interazioni fra le scienze giuridiche, economiche, sociali e storiche. Si tratta di un indirizzo liceale che guarda alle migliori esperienze europee, a partire da quella francese.

Inoltre, la riforma introduce un incremento orario dell`asse matematico-scientifico per irrobustire la componente scientifica nella preparazione liceale degli studenti, il potenziamento delle lingue straniere con la presenza obbligatoria dell`insegnamento di una lingua straniera nei cinque anni con un monte ore di almeno 99 ore annuali ed eventualmente di una seconda lingua straniera usando la quota di autonomia, la presenza delle discipline giuridiche ed economiche nel liceo delle scienze umane e nell`opzione economico-sociale; è possibile inoltre attraverso la quota dell`autonomia tali discipline anche negli altri percorsi liceali. Ancora, l'insegnamento nel quinto anno di una disciplina non linguistica in lingua straniera, che ci allinea alle migliori esperienze del resto d`Europa (CLIL), la valorizzazione della lingua latina che è presente come insegnamento obbligatorio nel liceo classico, scientifico, linguistico e delle scienze umane e negli altri licei è prevista come opzione.

Sarà valorizzata la qualità degli apprendimenti piuttosto che la quantità delle materie. I quadri orari saranno adeguati a quelli dei Paesi che hanno raggiunto i migliori risultati nelle classifiche Ocse Pisa come la Finlandia (856 ore all`anno). Il quadro orario sarà annuale e non più settimanale, in modo da assegnare alle istituzioni scolastiche una ulteriore possibilità di flessibilità.

Tutti i licei prevedranno 27 ore settimanali nel primo biennio e 30 nel secondo biennio e nel quinto anno con alcune eccezioni: nel liceo classico negli ultimi 3 anni sono previste 31 ore, per rafforzare la lingua straniera, nell`artistico fino a 35 ore e nel musicale e coreutico fino a 32, poiché in questi due percorsi sono previste materie pratiche ed esercitazioni; entrano a regime le sperimentazioni che hanno coinvolto gli istituti d`arte, i percorsi musicali, i vecchi istituti magistrali e le sperimentazioni scientifico-tecnologiche e linguistiche, queste ultime nate dall`esperienza delle scuole non statali, private o degli enti locali.

La nuova organizzazione dei licei prevede una maggiore autonomia scolastica, con la possibilità per le istituzioni scolastiche di usufruire di una quota di flessibilità degli orari del 20% nel primo biennio e nell`ultimo anno e del 30% nel secondo biennio. Attraverso questa quota, ogni scuola può decidere di diversificare le proprie sezioni, di ridurre (sino a un terzo nell`arco dei 5 anni) o aumentare gli orari delle discipline, anche attivando ulteriori insegnamenti previsti in un apposito elenco. Ancora, la possibilità di attivare ulteriori insegnamenti opzionali attraverso un contingente di insegnanti messo a disposizione degli Uffici scolastici regionali o anche assumendo esperti qualificati attraverso il proprio bilancio.

Infine, la riforma prevede un rapporto più forte scuola-mondo del lavoro-università con la possibilità, a partire dal secondo biennio, di svolgere parte del percorso attraverso l`alternanza scuola-lavoro e stages o in collegamento con il mondo dell`alta formazione (università, istituti tecnici superiori, conservatori, accademie).

L'istruzione tecnica e professionale
La riforma dell'Istruzione Tecnica e Professionale, approvata oggi dal cdm insieme a quella dei licei, era attesa "da quasi 80 anni". Le norme introdotte con i nuovi regolamenti riorganizzano e potenziano questi istituti a partire dall'anno scolastico 2010-2011 come scuole dell'innovazione.

Istituti tecnici
Attualmente in Italia gli istituti tecnici sono 1.800, suddivisi in 10 settori e 39 indirizzi. Le classi dei tecnici sono 39.283, frequentate da 863.169 alunni. Il riordino, spiega il ministero dell'Istruzione, punta a limitare la frammentazione degli indirizzi, rafforzando il riferimento ad ampie aree scientifiche e tecniche di rilevanza nazionale.

I nuovi istituti tecnici si divideranno in 2 settori, economico e tecnologico, Avranno un orario settimanale corrispondente a 32 ore di lezione. Saranno ore effettive al contrario delle attuali 36 virtuali (della durata media di 50 minuti). Nel settore economico sono stati definiti 2 indirizzi, amministrativo, finanza e marketing e turismo. In quello tecnologico sono stati definiti 9 indirizzi: meccanica, meccatronica ed energia; trasporti e logistica; elettronica ed elettrotecnica; informatica e telecomunicazioni; grafica e comunicazione; chimica, materiali e biotecnologie; sistema moda; agraria, agroalimentare e agroindustria; costruzioni, ambiente e territorio.

Tutti gli attuali corsi di ordinamento e le relative sperimentazioni degli istituti tecnici confluiranno gradualmente nel nuovo ordinamento. Il Regolamento prevede, inoltre, lo sviluppo di metodologie innovative basate sulla didattica di laboratorio, considerata uno strumento efficace in tutti gli ambiti disciplinari, compresi gli insegnamenti di cultura generale (per esempio, italiano e storia). Relativamente agli indirizzi del settore tecnologico è prevista inoltre la presenza degli insegnanti tecnico-pratici nella misura oraria crescente dal primo al quinto anno: ore nel biennio; ore nel triennio (561 ore in terza e quarta, 330 ore in quinta).

Ulteriori risorse di personale saranno assegnate alle scuole per potenziare le attività didattiche di laboratorio. I nuovi istituti tecnici sono caratterizzati da un'area di istruzione generale comune e in distinte aree di indirizzo che possono essere articolate, sulla base di un elenco nazionale continuamente aggiornato nel confronto con le Regioni e le Parti sociali, in un numero definito di opzioni legate al mondo del lavoro, delle professioni e del territorio. Per questo, gli istituti tecnici avranno a disposizione ampi spazi di flessibilità (30% nel secondo biennio e 35% nel quinto anno) all'interno dell'orario annuale delle lezioni dell'area di indirizzo.

Questi spazi di flessibilità si aggiungono alla quota del 20% di autonomia rispetto al monte ore complessivo delle lezioni di cui già godono le scuole. In questo modo possono essere recuperati e valorizzati settori produttivi strategici per l'economia del Paese come, ad esempio, la plasturgia, la metallurgia, il cartario, le costruzioni aereonautiche ecc..

Il percorso didattico degli istituti tecnici è strutturato in un primo biennio, dedicato all'acquisizione dei saperi e delle competenze previsti per l'assolvimento dell'obbligo di istruzione e di apprendimenti che introducono progressivamente agli indirizzi; un secondo biennio e un quinto anno, che costituiscono un complessivo triennio in cui gli indirizzi possono articolarsi nelle opzioni richieste dal territorio e dal mondo del lavoro e delle professioni; il quinto anno si conclude con l'Esame di Stato. Le commissioni giudicatrici possono avvalersi anche di esperti.

Sono state incrementate le ore di studio della lingua inglese ed è stata prevista la possibilità di introdurre lo studio di altre lingue straniere. E' previsto l'insegnamento di scienze integrate, al quale concorrono, nella loro autonomia, le discipline di "Scienze della terra e biologia", di "Fisica" e di "Chimica", per potenziare la cultura scientifica. Le norme introdotte hanno l`obiettivo di creare un rapporto più stretto con il mondo del lavoro e delle professioni, compreso il volontariato e il privato sociale, attraverso la più ampia diffusione di stage, tirocini e l`alternanza scuola-lavoro.

Istituti professionali
In Italia, in questo anno scolastico, studiano, in 1.425 istituti professionali, 547.826 alunni suddivisi in 25.445 classi. Attualmente sono 5 i settori di istruzione professionale, con 27 indirizzi. Con il riordino dell'istruzione professionale sarà riaffermata l'identità di questo tipo di scuola nell'ambito dell'istruzione superiore e i giovani acquisiranno le conoscenze e le competenze necessarie per ricoprire ruoli tecnici operativi nei settori produttivi di riferimento.

Gli studenti e le loro famiglie avranno immediatamente risposte chiare sulle possibilità d`inserimento nel mondo del lavoro e per il proseguimento degli studi all`università. Verrà superata la sovrapposizione con l'istruzione tecnica, si pongono le basi per un raccordo organico con il sistema d'istruzione e formazione professionale, di competenza delle Regioni.

I servizi d'istruzione saranno più efficaci e le risorse verranno utilizzate nel modo più adeguato. I nuovi istituti professionali si articolano in 2 macrosettori: istituti professionali per il settore dei servizi e istituti professionali per il settore industria e artigianato. Ai 2 settori corrispondono 6 indirizzi.

Settore dei servizi: servizi per l'agricoltura e lo sviluppo rurale; servizi socio-sanitari; servizi per l'enogastronomia e l'ospitalità alberghiera; servizi commerciali.

Settore industria e artigianato: produzioni artigianali e industriali servizi per la manutenzione e l'assistenza tecnica. Tutti gli attuali corsi di ordinamento e le relative sperimentazioni degli istituti professionali confluiranno gradualmente nel nuovo ordinamento.

Gli istituti professionali avranno un orario settimanale corrispondente a 32 ore di lezione. Saranno ore effettive al contrario delle attuali 36 virtuali (della durata media di 50 minuti). Gli istituti professionali avranno maggiore flessibilità rispetto agli istituti tecnici. In particolare gli spazi di flessibilità nell'area di indirizzo riservati agli istituti professionali, aggiuntivi alla quota già prevista del 20% di autonomia, ammonteranno al 25% in prima e seconda, al 35% in terza e quarta, per arrivare al 40% in quinta. Il percorso è articolato in bienni e 1 quinto anno.

Gli istituti professionali potranno utilizzare le quote di flessibilità per organizzare percorsi per il conseguimento di qualifiche di durata triennale e di diplomi professionali di durata quadriennale nell'ambito dell'offerta coordinata di istruzione e formazione professionale programmata dalle Regioni nella loro autonomia, sulla base di accordi con il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca. Infine, la riforma prevede il potenziamento delle attività di didattica laboratoriale, stage, tirocini e alternanza scuola-lavoro per apprendere, specie nel secondo biennio e nel quinto anno, attraverso un`esperienza diretta.

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