Mornico al Serio, il colpo mortale
partito durante una colluttazione

Il colpo di pistola che sabato sera ha ucciso un nordafricano a Mornico al Serio è partito accidentalmente durante una colluttazione fra un sottufficiale dei carabinieri e un immigrato, non al culmine di un inseguimento ma durante un normale controllo antidroga.

È la ricostruzione della tragica serata fatta domenica mattina dai carabinieri di Bergamo. La vittima - che ha circa 25 anni - non risulta schedata: neppure con le impronte digitali, fatto questo che induce gli inquirenti a pensare che si tratti di un clandestino.

Secondo la ricostruzione fatta al comando dei carabinieri di via delle Valli all'indomani della tragedia, la Peugeot 206 con i due immigrati era parcheggiata in via Verdi a Mornico al Serio. La Punto dei militari, in borghese, è arrivata da dietro e si è fermata quasi a contatto con la Peugeot, per impedirne la fuga.

Il conducente dell'auto sospetta però ha innestato la retro e ha colpito una, forse due volte la Punto. Allora i due carabinieri - due sottufficiali dell'aliquota operativa del nucleo radiomobile di Bergamo - sono scesi e, uno per lato, hanno intimato il «fermi tutti».

Il conducente della Peugeot però ha spalancato la portiera, è sceso e, spintonando il carabiniere, che aveva l'arma in pugno, ha tentato di fuggire. È stato proprio in quel momento che - secondo la ricostruzione degli ufficiali dell'Arma - durante il parapiglia sarebbe partito accidentalmente il colpo di pistola fatale.

Il proiettile è passato attraverso la portiera aperta e ha colpito l'altro immigrato, seduto sul posto del passeggero anteriore, al torace. I due militari allora hanno subito dato l'allarme, chiedendo l'intervento del 118: ed è stato proprio approfittando di quei momenti concitati che il conducente della Peugeot è scappato a piedi. Il personale sanitario dell'ambulanza ha tentato per 30 minuti di rianimare il ferito, ma tutto è stato inutile.

Le indagini svolte nella notte hanno permesso di accertare che la Peugeot non era rubata, ma che appartiene a un bergamasco: si stanno svolgendo accertamenti per capire perché fosse in mano ai due immigrati.

Le auto, la pistola, i telefoni trovati sull'auto sono stati sequestrati: attraverso i cellulari si tenterà di dare un nome alla vittima. Sulla vettura sono stati trovati anche 30-40 grammi di cocaina, parte in dosi e parte sfusa.

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