Cromo esavalente nella Bassa:
via libera al progetto di bonifica

Sarà lungo più 200 metri lo sbarramento di pozzi aspiranti che verrà realizzato a sud della provinciale Francesca per bonificare la falda acquifera di Arcene, Ciserano e Verdellino inquinata da cromo VI (cromo esavalente). Il progetto di bonifica, commissionato da Ciserano ad uno studio di Milano esperto in bonifiche ambientali, ha ottenuto il via definitiva nella riunione che si è tenuta ieri in Provincia ed alla quale hanno partecipato oltre che Ciserano e Verdellino anche il dipartimento di Bergamo dell'Arpa, la Provincia ed il consorzio di bonifica della media pianura bergamasca.

I prossimi passaggi saranno l'invio del progetto alla Regione che poi dovrà convocare la conferenza dei servizi e quindi stanziare i finanziamenti necessari che si prevedono consistenti. Prevista infatti la realizzazione, lungo una strada campestre a sud della provinciale Francesca, di cinque pozzi di sbarramento, distanti l'uno dall'altro circa 40 metri, che aspireranno dalla falda acquifera fino a 12 mila metri cubi di acqua al giorno per poi convogliarla in un depuratore che, dopo averla trattata, la scaricherà in superficie nelle rogge.

L'inquinamento da cromo VI della falda acquifera è stato reso noto dal dipartimento di Bergamo dell'Arpa lo scorso agosto. Il fatto che nel mese di febbraio sia già stato definito un progetto di bonifica è considerato un importante risultato «Dovuto- afferma l'assessore al Territorio di Ciserano Natale Zucchetti- alla grande collaborazione fra tutti gli enti coinvolti dal problema».

Quello che si può considerare come il classico unico neo è che i responsabili dell'inquinamento in corso non sono ancora stati individuati. Il progetto di bonifica prevede comunque che Ciserano e la Provincia, ancora prima che la Regione convochi la conferenza dei servizi, realizzino a nord della provinciale Francesca e più precisamente a ridosso della zona industriale di Zingonia sette piezometri (perforazioni verticali utilizzati per prelevare l'acqua dalla falda). Serviranno a cercare di individuare la fonte del cromo VI ma anche fornire ulteriori dati necessari a definire meglio la forza aspirante di ogni pozzo di sbarramento, la loro precisa collocazione ed anche il loro numero (attualmente sono previsti cinque ma poi potrebbero anche essere ritenuti sufficienti quattro).

«Il progetto di bonifica - afferma il direttore dell'Arpa di Bergamo Mauro Di Toro - è comunque stato valutato positivamente anche perché ha recepito tutte le indicazioni che nelle riunioni precedenti gli abbiamo fornito». Il problema cromo VI in questo caso interessa sopratutto i comuni di Arcene, Ciserano e Verdellino. Previsto però che un piezometro verrà realizzato anche a Castel Rozzone. Questo piezometro servirà a verificare i risultati della bonifica. Se lo sbarramento a nord dei pozzi aspiranti funzionerà i valori di cromo VI nella falda acquifera dei comuni a sud ossia Treviglio e Castel Rozzone dovrebbero rimanere stabili se non addirittura abbassarsi. In caso contrario significherà che nello sbarramento si sarà formata una falla».

Ma la bonifica quando partirà? «Vorremmo rispettare le nostre previsioni iniziali-spiega l'assessore Zucchetti - e quindi partire nel mese aprile. Il mio timore infatti è che in primavera, a causa dell'innalzamento del livello della falda acquifera, fontanili e corsi d'acqua del territorio si riempano di acqua contaminata da cromo VI».

Ora è difficile dire anche quanto durerà la bonifica. Dipenderà ovviamente dai risultati che si otterranno gradualmente. Certo è però che una volta conclusa tutto quanto realizzato non verrà smantellato. In particolare i piezometri serviranno per effettuare regolari controlli e tenere così continuamente monitorata la qualità dell'acqua della falda.
Patrik Pozzi

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