Cronaca
Mercoledì 10 Febbraio 2010
Mornico, il fratello della vittima:
«voglio solo riportare a casa Aziz»
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Il ragazzo ucciso, clandestino in Italia da circa due mesi, era su una Peugeot 206 in sosta con un connazionale ed è stato colpito da un proiettile partito accidentalmente dalla pistola d'ordinanza di un carabiniere che proprio col connazionale – poi fuggito – avrebbe avuto una colluttazione.
Gli inquirenti lunedì sono riusciti a identificare la vittima, che non aveva i documenti e non era mai stato controllato dalle forze di polizia, proprio grazie al fratello Mohamed che è regolare e fa l'operaio: l'uomo si era presentato alla caserma dei carabinieri di Calcinate e aveva denunciato la scomparsa del fratello che sabato sera non era tornato a casa.
I militari l'hanno invitato a ripresentarsi per il riconoscimento della vittima, sul cui corpo sarà eseguita l'autopsia mercoledì mattina (10 febbraio) nella camera mortuaria del cimitero di Bergamo, dove la salma è custodita a disposizione del pm Maria Mocciaro dal giorno della tragedia.
L'esame autoptico, insieme alla perizia balistica che probabilmente verrà condotta nel corso delle indagini, servirà a ricostruire con maggior precisione la traiettoria del proiettile: la pallottola calibro 9 partita dalla «Beretta» dell'appuntato, a quanto ricostruito fino ad ora, avrebbe raggiunto il giovane marocchino sul lato sinistro del torace, uscendo poi dal lato destro e perforando il sedile sul lato passeggero prima di fermarsi nella portiera posteriore destra dell'auto.
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