Violazione del Daspo, il «Bocia»
condannato a 5 mesi e 10 giorni

Claudio Galimberti, detto il «Bocia», è stato condannato mercoledì mattina a 5 mesi e 10 giorni con rito abbreviato dal giudice del tribunale di Bergamo Donatella Nava. Galimberti era stato arrestato il 21 dicembre 2009 per violazione del Daspo di 5 anni che gli era stato inflitto dal questore di Bergamo a ottobre.

Il «Bocia» era stato bloccato dalle forze dell'ordine in casa di amici, dove aveva trascorso la nottata di domenica 20 dicembre evitando di rendersi così rintracciabile nella sua abitazione, dopo che da sabato sera gli agenti della questura lo stavano cercando. Claudio Galimberti, infatti, nonostante il Daspo a suo carico che prevede resti lontano dagli stadi per 5 anni, fino al 2014, e non solo dagli impianti sportivi ma anche dalle aree adiacenti (con in più, per lui, l'obbligo di presentazione alle forze dell'ordine in occasione delle partite), era stato infatti visto nei pressi di un bar a poca distanza dallo stadio proprio mentre si stava disputando l'incontro di calcio AlbinoLeffe-Empoli.

Chissà, probabilmente il «Bocia» (è l'ipotesi degli inquirenti) sapeva di essere stato notato proprio dove, secondo la normativa, non doveva assolutamente essere: tant'è che immediatamente dopo gli agenti della questura avevano perso le sue tracce. Le norme, però, prevedono che per questo tipo di reato l'arresto possa avvenire in differita, nell'arco di 36 ore: per il «Bocia» la vicenda si era chiusa il 21, quando i poliziotti lo avevano trovato a casa di amici e arrestato. Processato il 22, l'arresto era stato convalidato e il giudice aveva disposto il ritorno a casa con obbligo di firma dai carabinieri ogni martedì, giovedì e domenica. Il 3 febbraio Galimberti era stato ammesso al rito abbreviato, condizionato all'audizione della fidanzata. Questa mattina è arrivata la condanna.

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