Due milioni di euro dalla Regione
per i locali e i negozi storici

Con la pubblicazione sul Burl (Bollettino Ufficiale Regione Lombardia) del 18 febbraio, viene attivato il bando da 2 milioni di euro dedicato alla conservazione e all'innovazione dei negozi e locali storici riconosciuti, in totale 803 in 187 comuni di tutte le province lombarde.

Le domande per accedere ai contributi - per un valore compreso tra un minimo di 3.000 euro e un massimo di 30.000 euro - potranno essere presentate nel periodo tra il 16 marzo e il 18 maggio 2010. Il bando è stato finanziato con 1.750.000 euro dall'Assessorato al commercio, fiere e mercati e con 250.000 euro dall'Assessorato all'artigianato e servizi, poiché tra i negozi riconosciuti ne figurano alcuni identificati come artigiani pur avendo una consolidata attività di vendita al dettaglio.

«Dopo il riconoscimento dei negozi storici - spiega l'assessore al Commercio, Fiere e Mercati, Franco Nicoli Cristiani - con questo bando aiutiamo concretamente il commercio di vicinato, che subisce la concorrenza della grande distribuzione e la crisi dei consumi, secondo il motto "innovare nella tradizione". Tocca adesso al sistema camerale provvedere a eventuali integrazioni finanziarie anche in relazione alla quantità di negozi riconosciuti presenti sul proprio territorio».

Nell'ambito dell'«Accordo di Programma per lo sviluppo economico e la competitività del sistema lombardo», è prevista infatti la possibilità di aumentare, su base provinciale, la percentuale del contributo pubblico rispetto agli investimenti ammessi, in misura proporzionale corrispondente agli apporti che la Camera di Commercio di competenza renderà disponibili e comunque fino ad un massimo del 20%.

Sono 4 le linee di intervento previste dal bando. La prima (restauro conservativo) è riservata esclusivamente alle insegne storiche e di tradizione, nonché a negozi e locali storici (almeno 50 anni di attività continua, con determinate caratteristiche di pregio e conservazione dell'immobile). Le altre sono destinate anche alle «storiche attività» (50 anni di attività anche non continuativa con la stessa insegna e merceologia).

Spese di conservazione (restauro conservativo e manutenzione straordinaria, insegne, decori, arredi, vetrine, attrezzature, macchinari): opere murarie per il rinnovo dei locali e la conservazione dei materiali originali e dell'architettura dei luoghi, per il rifacimento e l'adeguamento di impianti ed opere connesse (comprese le spese per l'abbattimento delle barriere architettoniche non previste da obblighi di legge, sempre che non alterino le caratteristiche «storiche» dell'immobile).

Spese di innovazione (acquisto di beni strumentali, strettamente pertinenti alla specifica attività merceologica esercitata nell'unità locale): acquisto o rinnovo di attrezzature ed impianti per la sicurezza dei locali in cui sono esercitate le attività d'impresa; acquisto di strumentazione informatica necessaria all'adeguamento tecnologico dell'attività (computer, periferiche, lettore per pagamenti bancomat e carte di credito), entro il limite massimo di spesa di 7.000 euro.

Spese di formazione e comunicazione e per servizi alle imprese (attività formativa connessa all'utilizzo della strumentazione informatica acquistata): progettazione ed assistenza tecnica individualizzata; attività di pubblicità, promozione e comunicazione; creazione di nuovi brand identificativi di prodotti o servizi di uno o più imprenditori; creazione di servizi a rete tra imprese rivolti a sviluppare attività di marketing, promozione e comunicazione.

Spese finalizzate al ricambio generazionale e alla trasmissione dell'impresa: progetti di preparazione e sostegno al ricambio generazionale e alla successione di impresa che prevedano periodi di formazione documentati presso Enti di formazione accreditati da Regione Lombardia, Università, Associazioni imprenditoriali, che siano rivolti ai soggetti che subentrano nella gestione delle attività, anche con la partecipazione dei titolari; spese relative alla consulenza organizzativa, finanziaria, commerciale, tecnica per la fase di avvio del programma di ricambio generazionale, per una durata massima di sei mesi.

Le domande saranno accettate con «procedimento a sportello», fino a esaurimento della dotazione finanziaria disponibile.

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