La collega illesa: "Per poco
la neve non mi ha investita"

Avevano in comune la passione per la montagna: era quella che aveva spinto entrambi a decidere di lavorare a duemila metri di altezza, tra le nevi della Presolana. Sergio Pennacchio e Giulia Visinoni collaboravano entrambi con i gestori del rifugio Albani. Giulia, venticinquenne da poco laureata in sociologia, scampata alla valanga e testimone oculare della tragedia, non riesce a darsi pace: ora si trova nella casa di famiglia a Rovetta, non ha riportato alcuna ferita ma è ancora molto turbata.

Contrariamente alle prime ricostruzioni, la ragazza non si trovava con Sergio sulla motoslitta, ma lo seguiva a piedi. Lei stessa, a fatica, racconta quanto successo: «Prima che la valanga si staccasse – racconta – ero già scesa dalla motoslitta ed ero a una ventina di metri dal mezzo su cui si trovava di Sergio. Per questo la massa nevosa non mi ha travolta».

La sua posizione le ha dunque permesso di essere colpita in modo meno violento dalla valanga e di attivarsi per soccorrere l'amico: è stata infatti proprio lei, in stato di choc ma illesa, a individuare in mezzo alla neve il corpo del giovane e a lanciare l'allarme. Istanti drammatici, impossibili da dimenticare.

Nicola Tomasoni

© RIPRODUZIONE RISERVATA