Clan siciliano in Lombardia
il capo era un bergamasco

Un clan mafioso siciliano, partito da Pietraperzia in provincia di Enna, aveva messo radici in Lombardia: secondo le indagini svolte dalla guardia di finanza di Caltanisetta, la sua attività nella nostra regione sarebbe stata coordinata da un bergamasco.

Una lunga indagine, condotta dal Gico del nucleo di polizia ributaria della Gdf, ha consentito di smantellare l'organizzazione, che aveva collegamenti in Belgio, ed era specializzato in estorsioni, usura e in trasferimenti  di ingenti somme di denaro.

In totale i militari hanno eseguito 24 ordinanze di custodia cautela e 35 perquisizioni locali su tutto il territorio nazionale, sequestrando 11 società: fra queste anche un immobile con autorimessa a Romano di Lombardia e un centro sportivo con maneggio a Calvenzano.

L'operazione, coordinata dalla Dda di Caltanissetta, era iniziata nel 2006 partendo da sospetti flussi di denaro provenienti dal Belgio che, è stato scoperto, erano riconducibili ad attività imprenditoriali gestite da un clan che operava nell'hinterland milanese.

Le indagini, con intercettazioni telefoniche e ambientali, gli accertamenti bancari e i controlli e pedinamenti hanno consentito di ricostruire l'organigramma dell'organizzazione.

Il gruppo faceva riferimento in Lombardia alla «Decina» di Cologno Monzese e gli interessi erano stati spostati in Lombardia perché qui gli affiliati erano pressochè sconosciuti alle forze dell'ordine. I reati contestati, a vario titolo, sono associazione mafiosa, emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, estorsione, usura, truffa, corruzione, rivelazione e utilizzo di segreti d'ufficio e trasferimento fraudolento di valori.


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