Verdello, sottopassi delle beffe
In cinque mesi nulla è cambiato

«Che cosa ha fatto Rfi (Rete ferroviaria italiana) di quanto aveva promesso? Nulla. È inutile fare le riunioni se poi ciò che viene deciso viene puntualmente disatteso». L'assessore ai Lavori pubblici di Verdellino Giuseppe Maci non nasconde la sua delusione nel constatare che a più di cinque mesi dall'ultima riunione del collegio di vigilanza per l'accordo di programma per il raddoppio della linea ferroviaria Bergamo-Treviglio Ovest le criticità dei sottopassi stradali e pedonali di Verdellino, ma anche di Ciserano e Verdello, non sono ancora state risolte.

Le criticità, in primis le continue infiltrazioni d'acqua e il pericolo di allagamenti in caso di forti precipitazioni, a ottobre erano state oggetto di una riunione che aveva visto seduti allo stesso tavolo Regione, Provincia, tutti i Comuni che si trovano sulla tratta Bergamo-Treviglio ovest, Rfi e Trenitalia. «Da allora però Rfi non ha mantenuto gli impegni presi – afferma ancora l'assessore Maci –. Impegni nemmeno troppo onerosi. Con noi si era semplicemente impegnata ad inviare un tecnico che avrebbe effettuato un sopralluogo sul tratto di linea ferroviaria che attraversa il nostro territorio. Non abbiamo però più sentito nessuno».

A Verdellino si trovano tre sottopassi. Il sottopasso pedonale della stazione ferroviaria di Verdello, che si trova però formalmente sul territorio di Verdellino, è quello che presenta le maggiori problematiche. Non solo legate alle continue infiltrazioni d'acqua. Più volte per motivi di sicurezza il Comune ha richiesto l'installazione di telecamere nel tunnel che porta ai binari. Si aspettano inoltre ormai da diverso tempo interventi per l'abbattimento della barriere architettoniche.

Nulla inoltre è ancora stato fatto sul sottopasso in via Berlino, in zona industriale, di cui Rfi avrebbe dovuto adeguare l'altezza per facilitare il passaggio dei camion.

Per il sottopasso stradale di Ciserano, che si trova in via Arcene, dopo il collegio di vigilanza qualcosa si è invece mosso: Rfi ha recentemente presentato al Comune, che in passato aveva minacciato di chiudere il sottopasso per motivi di sicurezza, le soluzioni progettuali possibili per risolvere le problematiche legate alle infiltrazioni d'acqua che vengono dall'alto ma anche agli allagamenti dovuti all'innalzamento della sottostante falda acquifera.

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