Treni indecenti ancora per molto?
I pendolari attendono una risposta

«Cordiale redazione de L'Eco di Bergamo, vi scrivo in merito alla situazione dei pendolari Bergamaschi che tutti i giorni si recano a Milano. La grande svolta che tutti attendevamo con ansia e che era stata annunciata con grande enfasi dalle Regione Lombardia e dalle Ferrovie stesse a partire dal 13 dicembre 2009, a ben due mesi di distanza da quella data è ancora da vedersi, almeno per quanto riguarda la situazione dei treni su cui siamo costretti a viaggiare e in parte anche per quanto riguarda la loro puntualità».

Inizia così la lettera sulla «pessima condizione dei pendolari bergamaschi» inviata in redazione da Stefani Rigoni, evidentemente stanco di come si viaggia quotidianamente verso Milano.

«Sicuramente è stato aumentato il numero delle corse da Bg a Mi e viceversa - scrive - ma la situazione è comunque pessima. Con il nuovo orario il treno diretto a Mi centrale in partenza da Bg alle 8:02 è rimasto quello che arriva da Lecco alle ore 7,45 e che riparte poi alla volta di Milano: essendo il treno da Lecco quasi sempre in ritardo la partenza molto difficilmente è alle 8:02 ma avviene spesso con 5 o anche 10 minuti di ritardo. L'arrivo a Mi centrale pertanto non avviene quasi mai alle 8,50 come previsto dall'orario ma sempre 5 o 10 minuti dopo spesso anche se il treno parte in orario. Pertanto lo slogan che si è letto e sentito molte volte prima della famosa data del 13 dicembre secondo il quale da Bg a Mi avremmo impiegato 45 minuti, almeno per l'8:02 è rimasto sulla carta, nonostante il treno da Treviglio a Pioltello viaggi ormai sulla linea veloce».

«Se poi veniamo alle promesse di nuovi convogli direi che siamo allo "stato zero" nel senso che probabilmente questi nuovi treni sono stati dirottati altrove o non ci sono affatto, anzi sempre più spesso i treni delle 8:02 da Bg a Mi e delle 18,10 da Mi centrale a Bg sono ancora quelli con le "panche" una in fronte all'altra con 6 posti da un lato del corridoio e 4 dall'altro. Le "panche" sono rivestite di stoffa che è a dire poco in uno stato indecente, il riscaldamento non è ad aria come sulle carrozze più "recenti" ma è quello che, se funziona e ti trovi sul lato esterno vicino al finestrino ti cuoci una gamba e si crea nella carrozza un caldo tale che si è costretti molto spesso ad abbassare i finestrini anche se si è in una giornata di gennaio; se non funziona allora congeli. Su un treno di 7 o 8 carrozze, quando non sono meno, almeno 2 o 3 porte non si aprono».

«Vista la situazione spesso mi reco a Milano in macchina con buona pace delle politiche ambientali che dovrebbero ridurre il traffico veicolare e favorire il trasporto dei mezzi pubblici: purtroppo anche se spendo di più viaggio più comodo e con confort maggiori e nonostante il traffico dei veicoli verso Milano alla mattina non sia scarso risparmio dai 10 ai 20 minuti in andata e altrettanti in ritorno. Preciso che ho fatto il pendolare per studio dal 1994 al 2000 e poi per lavoro dal 2005 ad oggi e la situazione anzichè migliorare, anche a fronte dei tanti investimenti fatti sulla tratta d bg a Mi, è notevolmente peggiorata come tutti sanno e possono vedere».

«Chiedo pertanto ai nostri amministratori se saremo ancora costretti a viaggiare su questi treni indecenti per molto tempo o se le grandi promesse che ci hanno fatto si concretizzeranno almeno in parte: considerando che ci stiamo avvicinando alle elezioni regionali sono sicuro che le promesse si sprecheranno e poi avremo una calda estate sui nostri bellissimi treni dotati di aria condizionata funzionante al top».

Cordiali saluti
Stefano Rigoni

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