Pubblico e privato a braccetto
per realizzare il treno per Orio

Pubblico e privato insieme per non perdere il treno. Quel treno per Orio, croce e delizia della Bergamasca in prospettiva Expo 2015. Ma anche, e soprattutto, oltre. Entro metà marzo sarà costituito un Comitato promotore per realizzare l'opera: la decisione è stata presa sabato 27 febbraio in un incontro decisamente molto partecipato nella sede della Fondazione della Comunità bergamasca.

C'erano Ettore Pirovano e Franco Tentorio, rispettivamente presidente della Provincia e sindaco del capoluogo, l'assessore provinciale Silvia Lanzani e il vicesindaco Gianfranco Ceci, i parlamentari Giacomo Stucchi e Nunziante Consiglio (che ricopre anche l'incarico di presidente della Teb, la società del tram delle Valli), il sottosegretario regionale Marcello Raimondi, il presidente di Sacbo (società che gestisce lo scalo di Orio al Serio) Mario Ratti e il consigliere delegato Renato Ravasio, i rappresentanti di Sea, degli istituti di credito e del mondo imprenditoriale, come Antonio Percassi, Renzo Rota Nodari, i vertici della Ipa Precast e Valtellina, il presidente Ascom (e dall'11 marzo anche della Camera di Commercio) Paolo Malvestiti e quello della Fondazione Comunità Bergamasca, Charlie Vimercati.

Tutti disponibili ad essere della partita, e non come semplici spettatori o tifosi. Il 15 marzo l'impegno verrà messo nero su bianco: il passo successivo sarà l'individuazione dell'advisor che dovrà preparare lo studio preliminare di fattibilità economica dell'opera, chiarendo così una volta per tutte l'orizzonte entro il quale muoversi. Non tanto dal punto di vista tecnico quanto monetario, stabilendo costi e piani d'ammortamento del collegamento ferroviario tra Bergamo e l'aeroporto: mettere nero su bianco un'ipotesi di project financing, in pratica.

Dall'elenco mancano non casualmente le Ferrovie, che di soldi da investire sull'opera non ne hanno proprio considerando che i fondi sono tutto concentrati sulla tratta Rho-Gallarate in funzione del collegamento con il sito dell'Expo 2015. L'amministratore delegato Mauro Moretti si è comunque detto disponibile a fornire assistenza tecnica e logistica (in sintesi a non mettersi per traverso...) per l'opera, rilevando altresì come la concessione relativa non sia di competenza statale, bensì regionale.

Il che potenzialmente semplifica le cose, fermo restando che l'ostacolo principale è (e rimane) quello di natura economica. Perché per un doppio binario che si stacchi dalla Bergamo-Brescia per raggiungere l'aeroporto (con possibilità di prolungare poi il tutto in direzione Romano di Lombardia, in una prospettiva che va ben al di là del comunque utile orizzonte temporale dell'Expo) si parla di 150-160 milioni di euro. Una cifretta mica da ridere, insomma. Ma qui il ruolo del Pirellone potrebbe essere importante anche sul versante della compartecipazione economica all'operazione.

Il Comitato promotore sarà di fatto l'embrione per una newco (una società di scopo) che parteciperà successivamente alla gara per la realizzazione e la concessione del treno per l'aeroporto. Gli enti pubblici (Provincia e Comune) non entreranno in forma diretta, ma tramite società partecipate come Teb (Tram delle Valli) e la stessa Sacbo: una scelta motivata dalla necessità di garantire al Comitato una certa agilità di manovra, sottraendolo dalle rigidità del pubblico.

Chiaro che l'obiettivo è non di tipo decoubertiniano, perché qui non si tratta solo di partecipare ma soprattutto di vincere, garantendo così evidenti ricadute per il territorio. Per questo motivo si è scelto di mettere intorno allo stesso tavolo partner pubblici e privati, dando così una marcata valenza territoriale all'intera operazione.

Tra un paio di settimane scopi e modalità d'azione del Comitato dovrebbero essere definite nel dettaglio: tra le ipotesi sul tavolo anche quella che lo studio di fattibilità rientri nel più ampio approfondimento sulla mobilità del sistema aeroportuale di Orio al Serio, finanziato dalla Commissione europea fino al 50 per cento dell'importo con un tetto massimo di 800 mila euro. Potrebbe essere cioè Sacbo stessa ad affidarlo ad un advisor mettendolo poi a disposizione del Comitato promotore. Ma i tempi sono molto ristretti e quindi si potrebbe anche optare per una soluzione svincolata dalla studio generale sull'aeroporto, pur in un'ottica di necessario coordinamento.

Un ruolo decisivo potrebbero giocarlo gli istituti di credito: alla riunione di ieri c'erano i rappresentanti del Credito Bergamasco (impossibilitati a partecipare, ma interessati quelli di Ubi Banca) e di Intesa San Paolo. E nel mazzo di quest'ultima c'è una realtà che si chiama Biis, Banca infrastrutture, innovazione e sviluppo, specializzata nel settore.
 Dino Nikpalj

© RIPRODUZIONE RISERVATA