Saffioti sulle liste bocciate:
«Accanimento nelle verifiche»

Il consigliere regionale del PdL Carlo Saffioti interviene in merito alle polemiche sollevate a seguite delle bocciature delle liste del PdL. «In occasione delle ultime amministrative (migliaia di Comuni in tutta Italia, decine di Province e le Europee) non c'era stato alcun problema per le liste del PdL. Per quanto riguarda i problemi emersi in Lombardia e in Lazio, c'è sicuramente stata una certa superficialità da parte di qualche dirigente ma c'è stato un accanimento e una rigidità inusuale e mirata nelle verifiche.

Il PdL è un partito serio, forte e vorrei che l'attenzione tornasse sulle cose fatte, sui progetti e sui programmi e non sui timbri e firme. È troppo comodo per la sinistra distogliere l'attenzione dalla sua crisi, dalle sue divisioni, dalla sua incapacità di proporre soluzioni che non siano anacronistiche: si sta cercando di stravolgere la realtà e presentare il partito del fare che ha progetti e che ha dimostrato di saper dare risposte ai tanti problemi dei cittadini, in Lombardia come nel resto d'Italia, come un insieme di corrotti, di incapaci e di azzeccagarbugli.

Alla faccia di tutti coloro che cercano di delegittimare chi ha vinto le elezioni e di demolire l'unico leader e l'unico partito non condizionabile dai poteri forti, il PdL rimane un partito in grado di metabolizzare conflitti, discussioni interne in funzione del bene comune ed emarginare tutti quei profeti di sventura, editorialisti del Corriere compresi, che cercano di lanciare profezie di sventura sperando che si auto avverino. Certo deve ancora perfezionarsi, meglio organizzarsi. Può darsi che ad alcuni non piaccia, l'importante è che piaccia alla maggioranza degli italiani. Ai dirigenti il compito faticoso ma entusiasmante di migliorarlo».

«Se la democrazia è anche rispetto delle forme - conclude Saffioti - , è anche vero che l'esasperato formalismo non può uccidere la democrazia».

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