Castione, sindaco condannato
Le minoranze: «Si dimetta»

I consiglieri di minoranza di Castione della Presolana hanno depositato martedì in Comune una mozione di sfiducia nei confronti del sindaco Vittorio Vanzan. Il motivo una sentenza di patteggiamento nei confronti dello stesso primo cittadino per il reato di peculato. Contestualmente il capogruppo di minoranza Lorenzo Migliorati (Progetto Democratico) ha chiesto che Vanzan rassegni le dimissioni.

Punto cruciale è la questione oggetto del procedimento penale: un patteggiamento della pena per l'accusa di peculato, ratificato il 17 novembre del 2009 dal giudice per le udienze preliminari Vittorio Masia. In sostanza, secondo quanto contestato dalla pubblica accusa, sostenuta dal sostituto procuratore Domenico Chiaro, Vittorio Vanzan, proprio per la sua veste di sindaco di Castione della Presolana, aveva ricevuto l'incarico di tutore nei confronti di una donna, con un handicap psichico. In questa veste aveva in sostanza anche la gestione dei beni della donna, tra cui il conto corrente con i suoi risparmi.

Ad un certo punto il sindaco avrebbe approfittato di questa situazione, prelevando 18 mila euro e utilizzandoli per il proprio interesse. I parenti della donna avevano denunciato il tutto in Procura e la vicenda era arrivata in Tribunale. Il difensore del sindaco, Luciano Pezzotta, a novembre ha presentato istanza di patteggiamento della pena a 18 mesi di reclusione con la condizionale: secondo la difesa si sarebbe trattato di una semplice leggerezza commessa dal sindaco, che, in un momento di bisogno, aveva preso in prestito - ma già con ben chiara l'intenzione di restituire l'intera somma - il denaro dal conto della donna. Ed effettivamente tutta la cifra è stata restituita dal sindaco prima della sentenza.
Per saperne di più leggi L'Eco in edicola mercoledì 10 marzo

© RIPRODUZIONE RISERVATA