Zingonia: i sindacati preoccupati
chiedono un incontro al prefetto

Cgil, Cisl e Uil di Bergamo sono fortemente preoccupate della situazione che stanno vivendo centinaia di lavoratrici e lavoratori con le loro famiglie a Zingonia, alle prese ogni giorno col disagio e l'irregolarità di vivere in case (e accanto a case) che sono gestite senza un'adeguata amministrazione, col mancato pagamento della fornitura dell'acqua alla Bas da parte di alcuni e con la conseguente sospensione per tutti di un servizio pubblico vitale. Hanno così inviato un comunicato auspicando un incontro con il prefetto.

«Siamo preoccupati perché da troppo tempo qui si vive una situazione da "ghetto" che viene da lontano, sin dalla pianificazione iniziale dell'area, mai stata organica, dove si è tenuto conto solo dei bisogni di chi costruiva per trarre profitto e non di quelli che ci sarebbero andati ad abitare, dagli operai meridionali prima a quelli stranieri oggi».

«Quella che doveva essere una "città nuova" è solo un "ghetto" con una schizofrenia amministrativa, in cui i cinque Comuni su cui sorge l'area non sempre hanno agito mettendosi d'accordo tra loro. Secondo Cgil, Cisl e Uil è arrivata l'ora di affrontare con saggezza e lungimiranza il problema che un'area di questa natura provoca nel tessuto urbano e sociale della provincia».

«Siamo preoccupati che nella zona l'ordine pubblico non sempre venga assicurato: le forze dell'ordine che presidiano l'area sembra siano impossibilitate ad agire efficacemente di fronte a reati contro cose e persone che nei palazzi e nelle vie circostanti si esercitano. Solo ultima in ordine di tempo, è arrivata la questione dell'erogazione dell'acqua: rubinetti chiusi, riaperti e poi di nuovo sigillati nelle abitazioni dei sei palazzi Anna e Athena per il mancato pagamento prolungato delle bollette».

«E le conseguenti proteste dei cittadini italiani e stranieri che li abitano. Siamo sempre più convinti che da una parte sia necessario risolvere tutti i problemi economici aperti e farlo con un accordo rapido, tempestivo, attraverso rateizzazione possibili degli importi dovuti. D'altra parte non si può lasciare le famiglie coi rubinetti chiusi provocando disagi e ulteriore degrado della zona. L'acqua deve tornare in fretta nelle abitazioni che ancora non ce l'hanno».

«Sappiamo che la situazione è davvero complicata, visto che coinvolge persone che non hanno pagato le bollette per anni (e tra questi ci sono sia proprietari di alloggi italiani che affittuari stranieri), ma anche chi ha pagato e oggi si trova senza l'erogazione di un servizio primario. Ci chiediamo, infine, con ansia, anche quale sarà il futuro dei proprietari e degli affittuari degli alloggi nei palazzi Anna e Athena e più in generale quale lo sviluppo dell'area sul piano sociale, economico e industriale, rispetto al quale Cgil, Cisl e Uil chiedono il coinvolgimento».

«Allo stato attuale i progetti che le istituzioni hanno reso pubblici sulla stampa locale presuppongono la demolizione dei fabbricati. Nessuno, però, chiarisce dove alloggeranno gli attuali condomini e se, e in che misura, saranno risarciti i proprietari ancora oggi vincolati da mutui. Per discutere per tempo di queste questioni chiederemo un incontro urgente con il prefetto di Bergamo, il dottor Camillo Andreana».

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