Enduro, stop ai percorsi liberi:
per i sentieri un patto tra sindaci

Stop al motocross selvaggio, no ai solchi scavati nei sentieri, basta ai prati rovinati e danneggiati dalle potenti motociclette enduro. Via libera invece alla realizzazione di un percorso, il più ampio possibile, dove i praticanti di questa disciplina possano dare libero sfogo alla propria passione senza deturpare l'ambiente e la natura, e senza infastidire chi, la pineta, la vuole vivere in tutta tranquillità, in silenzio, senza cattivi odori né fastidiosi rumori.

Questa potrebbe essere la volta buona, dopo anni di annunci e di continui rinvii: undici sindaci dell'Alto Sebino e della Conca della Presolana hanno sottoscritto un impegno formale, firmando un documento che dà il via al progetto per la definizione di un percorso chiuso e controllato riservato alle moto da enduro.

Soggetto promotore di questa iniziativa è il Comune di Bossico: il sindaco Marinella Cocchetti ha incontrato i sindaci dei Comuni limitrofi dove il passaggio di moto da enduro crea più di un problema, sia per quanto riguarda la gestione del territorio sia per la sicurezza di chi cammina a piedi lungo i sentieri di questi paesi.

All'appello hanno risposto i primi cittadini di Castione della Presolana, Cerete, Endine Gaiano, Fino del Monte, Lovere, Onore, Rogno, Rovetta, Songavazzo e Sovere.  L'idea, ancora allo stato embrionale, è di realizzare un percorso in cui i piloti possano scorrazzare liberamente, seguendo un tracciato segnalato da un'apposita segnaletica.

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