Foll ai funerali di Francesco
«Ora vive in altri volti»

Una gran folla di giovani ed adulti, commossi, ha partecipato giovedì, a Cassano d'Adda, ai funerali di Francesco Obinu, il quattordicenne morto per le ferite riportate a causa dello scoppio di un ordigno artigianale che aveva costruito insieme a due suoi amici.

Ai funerali erano presenti i compagni di squadra della società di calcio Pierino Ghezzi ed rappresentanti di alcune sezioni dell'Aido del territorio. Quest'ultimi, portando in testa al corteo funebre i loro stendardi, hanno ricordato a tutti i presenti il gesto di grande generosità dei genitori di Francesco Obinu che hanno acconsentito al prelievo degli organi del figlio.

Ed è proprio ai genitori del quattordicenne che il parroco don Antonio Moro si è rivolto iniziando la sua omelia: «Francesco, illuminato dal Signore, che cosa può dire ora a sua mamma e a suo papà? Sicuramente li ringrazia per aver preso la decisione di donare i suoi organi. Così facendo infatti può continuare a vivere su questa terra in altri volti. Allo stesso tempo però gli chiede anche scusa per non aver seguito sempre fino in fondo le loro indicazioni. Francesco in questo momento vuole sicuramente anche rivolgersi ai suoi amici dicendogli di rendersi bene contro di che cosa gli è successo».

Dopo l'omelia sono anche intervenuti un rappresentante dei genitori con figli della leva di Francesco Obinu che hanno rivelato tutto il loro sgomento per quanto accaduto ed anche tre compagni di squadra del quattordicenne che hanno ricordato i momenti di felicità trascorsi insieme sul campo da calcio.

La bara di Francesco Obinu, sulla quale è stata posta la sua maglia della Pierino Ghezzi ed una sciarpa della Juventus, sua squadra del cuore, è stata poi portata fuori dalla chiesa fra gli applausi e condotta al cimitero locale dove è stata seppellita.

Pa. Po.

© RIPRODUZIONE RISERVATA