Liste, anche in Bergamasca
la Lega Nord vola al 36,75%

I risultati definitivi delle regionali raccontano per la terra bergamasca del decollo della Lega Nord: i lumbard sono passati dal 25,36 % delle passate elezioni al 36,75 %, con un balzo in avanti di quasi l'11,5 %. Il Pdl (26,64 %) perde dica il 4% mentre il Pd si ferma a quota 16,89 %.

Ecco tutti i dettagli

Lega Nord            36,75%    180.973 voti

PdL                       26,64%    131.189 voti

Pd                         16,89%    83.178 voti

Italia dei Valori       6,53%    32.136 voti

Udc                          5,49%    227.041 voti

Grillo 5 Stelle          2,32%    11.433 voti

Pensionati              1,96%     9.676 voti

Rifondazione          1,58%     7.804 voti

Sinistra Ec. Libertà 1,25%    6.154 voti

Psi                            0,58%   2.834 voti

I COMMENTI SULLO TSUNAMI VERDE
La vittoria scontata di Zaia in Veneto. Quella a sorpresa di Cota in Piemonte. E poi il sorpasso sul Pdl nel Veneto, l'avvicinamento in Lombardia, l'exploit in Piemonte dove supera il 15%, la crescita continua in Liguria, Emilia Romagna, Toscana e anche Umbria, per un dato nazionale che sfiora il 13%.

Se c'è un vincitore inequivocabile di queste Regionali, bisogna cercarlo in via Bellerio, dove il leader della Lega Umberto Bossi disegna il paesaggio della politica italiana dopo il passaggio dello «tsunami verde»: subito le riforme, e si parte col federalismo, perché «sono io l'arbitro della situazione».

All'alleato Silvio Berlusconi, Bossi riserva parole d'elogio, si congratula «per la tenuta del Pdl davanti alla Lega scatenata», assicura che «nella maggioranza non cambia nulla», che col Cavaliere «troviamo sempre l'accordo», concede che la riforma della giustizia venga fatta.

Ma poi spiega che «il derby col Pdl l'abbiamo vinto noi», che le riforme dovranno necessariamente partire dal federalismo fiscale, che il federalismo istituzionale «la gente lo vuole, il più presto possibile e a qualsiasi costo».

E che la poltrona di sindaco di Milano è gia ipotecata dal Carroccio, «per ora» proprio col nome di Umberto Bossi. Insomma, il leader leghista non ricorre a eufemismi o giri di parole per affermare la golden share nella maggioranza e la leadership nel nord.

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