Finisce fuori strada sull'Autocisa
Muore skipper, grave figlia 12enne

Stava tornando dall'Isola d'Elba dove aveva trascorso la Pasqua insieme alla figlia quando ha perso il controllo dell'auto ed è finito in una scarpata sull'Autocisa a due chilometri dal raccordo con l'A1. Così ha perso la vita la notte tra domenica a lunedì, attorno all'1.30, Romani Bichara, 42 anni, nato in Camerun ma da vent'anni residente a Bergamo, skipper professionista. Aveva frequentato il Lussana e giocato per anni nel Rugby Bergamo.

Secondo una prima ricostruzione della Polizia Stradale, l'uomo stava percorrendo un tratto rettilineo dell'autostrada sotto una pioggia battente quando, prima di una leggera curva a sinistra, ha perso il controllo dell'Audi A4 su cui viaggiava finendo fuori strada. A dare l'allarme è stata una squadra di servizio della società Autocisa che stava effettuando un controllo su quel tratto di strada ed ha notato il guard-rail divelto e l'automobile nel fossato.

Lo schianto è stato molto violento e Romani è morto sul colpo. La piccola Elisabeth è sopravvissuta, ma ha riportato ferite molto serie: una frattura al capo, un polmone perforato e il bacino incrinato. È in prognosi riservata e ricoverata in Rianimazione all'ospedale Maggiore di Parma.

La salma di Bichara è stata portata alla camera mortuaria della stessa struttura sanitaria, a disposizione dell'autorità giudiziaria: è probabile che la magistratura di Parma – sotto la cui competenza ricade l'incidente – possa disporre l'autopsia sulla salma dello skipper, per stabilire con certezza le cause del decesso. La polizia stradale di Pontremoli non avrebbe rilevato segni di frenata sull'asfalto, anche per questo le ipotesi del malore o del colpo di sonno sembrano al momento le più verosimili.

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