Decisa l'autopsia per l'ex sindaco
Non fissata la data dei funerali

La Procura di Bergamo ha disposto l'autopsia sulla salma di Giannino Trapletti, l'ex sindaco di Borgo di Terzo morto venerdì 9 aprile dopo dodici giorni di agonia al Niguarda di Milano, dov'era ricoverato per le gravissime ustioni causate da un raptus di follia del genero, il senegalese Matar Mal, che domenica 28 marzo aveva cosparso il suocero di liquido infiammabile e gli aveva dato fuoco.

L'architetto cinquantottenne ha lottato per non morire, è stato dodici giorni in coma, ma le sue condizioni erano disperate: ustioni di secondo e terzo grado sul 90% del corpo. L'esame autoptico è stato fissato per settimana prossima, ma non si conosce ancora il giorno esatto. Sarà comunque un'autopsia di routine, perché sembra proprio che non ci siano dubbi sulle cause della morte.

La salma di Trapletti nel frattempo è stata trasferita dal Niguarda all'obitorio del Policlinico di Milano. In considerazione dell'autopsia, non è stata ancora fissata la data dei funerali.

Intanto, l'omicida senegalese è sempre piantonato dai carabinieri ai Riuniti di Bergamo dov'è ricoverato per le ferite da coltello che si è prodotto lo stesso extracomunitario dopo il gesto folle. Nel primo interrogatorio in ospedale si è avvalso della facoltà di non rispondere. 

Rimane in ospedale, ad Alzano, anche Tatiana Trapletti, moglie del senegalese e figlia dell'ex sindaco di Borgo di Terzo, ferita dal marito in quella tragica sera. A scatenare il raptus di Matar Mal la separazione in corso con la moglie, una separazione che aveva scatenato profondi dissidi. Culminati con un omicidio.

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