Polizia provinciale, lo scorso anno
recuperati 648 animali selvatici

Da 182 animali recuperati nel 1999 a 648 capi rinvenuti nel 2009: questo il trend di crescita degli interventi in soccorso della fauna selvatica in difficoltà svolti dal Nucleo ittico venatorio del Corpo di polizia provinciale. Il dato emerge dal rapporto presentato venerdì alla stampa nello spazio Viterbi della Provincia, a cui hanno partecipato il presidente della Provincia di Bergamo Ettore Pirovano, l'assessore alla Polizia provinciale Fausto Carrara, il comandante Alberto Cigliano e l'ufficiale Walter Serpellini.

«L'obbligo di legge è ampiamente superato dalla dedizione con cui la Polizia provinciale salva e aiuta gli animali per riprendere una vita libera in natura - ha dichiarato il presidente Ettore Pirovano -. La mia stima va agli operatori che spesso svolgono il loro lavoro in zone di montagna e in situazioni di difficoltà. Bisognerebbe rendere più conosciuta quest'attività, soprattutto tra i bambini che avrebbero un motivo in più per amare la natura».

L'assessore Fausto Carrara ha ricordato che proprio lunedì 26 si terrà un'iniziativa didattica da parte degli agenti della polizia provinciale con le classi della scuola primaria di Pradalunga. L'assessore ha poi affermato che «le istituzioni devono contribuire attivamente alla tutela delle specie selvatiche. La Provincia, per legge referente unico per le attività di soccorso della fauna, svolge un ruolo fondamentale anche attraverso le azioni di controllo del territorio attuate dal Corpo di polizia. Il rapporto 2009 raccoglie i risultati di questo impegno svolto quotidianamente dagli operatori della Polizia provinciale, anche in risposta alla crescente richiesta da parte degli utenti, enti e istituzioni».

«Sempre di più i cittadini chiamano la nostra sala operativa per segnalare situazioni di animali in difficoltà – ha spiegato il comandante Alberto Cigliano -. Gli agenti del Nucleo ittico venatorio si spostano sul luogo e, dopo aver valutato le condizioni dell'animale, lo portano al Cras per il recupero. Gli animali recuperati verranno poi re-immessi in natura seguendo i piani concordati con il servizio Caccia e Pesca e con la Polizia provinciale».

Circa la metà degli animali soccorsi nel 2009 sono stati portati al Cras - Centro per il recupero degli animali selvatici di Valpredina, struttura prevista dalla legge regionale, con il quale la Provincia, attraverso il Servizio Caccia e Pesca, ha stipulato una convenzione. Il Cras è gestito dal Wwf presso la Riserva naturale Valpredina di Cenate Sopra.

Il futuro degli animali rinvenuti dipende dalle condizioni al momento del ritrovamento: se in buono stato, i capi sono reintrodotti sul territorio in località idonea; se deceduti, smaltiti mediante apposita ditta o destinati a Istituti scientifici a scopi di ricerca. Gli ungulati valutati idonei al consumo umano dai veterinari dell'ASL sono invece venduti tramite asta pubblica.

Dal rapporto si evince che gli animali maggiormente interessati dal recupero sono i mammiferi (minore l'incidenza degli uccelli) e in particolare gli ungulati, con netta prevalenza del capriolo sulle altre specie. Sono 376 i mammiferi recuperati di cui 188 caprioli, 33 camosci e 15 cervi, 34 volpi, 24 ricci e 24 tassi. 272 invece gli uccelli recuperati, con dominanza delle specie protette su quelle cacciabili; tra gli altri si contano: 40 civette, 15 cigni reali, 15 gheppi, 12 poiane, 11 sparvieri, 4 allocchi, 5 gufi comuni, 1 gufo reali, 1 astore, 1 falco pellegrino, 1 nibbio bruno e 13 gabbiani reali.
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Il rapporto è anche disponibile sul sito della Provincia di Bergamo: http://www.provincia.bergamo.it/provpordocs/Rapporto(10).pdf

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