Scuola, la Cisl sulle graduatorie:
«Non ci servono gli slogan»

«È il solito modo di agire mass mediatico: costoro non pensano a risolvere i problemi, lanciano slogan e proposte bislacche e evitano così di affrontare il vero nodo della questione, che vorrebbe un atteggiamento diverso nei confronti del capitale umano».

Così Vincenzo d'Acunzo risponde al proclama del ministro Gelmini che intende introdurre graduatorie regionali per la scelta dei docenti nelle scuole pubbliche. «Sulla scuola serve un ragionamento serio – continua il segretario generale della Cisl Scuola di Bergamo - non si possono affrontare i problemi con sortite estemporanee che non sempre hanno il pregio della chiarezza quando trattano questioni come reclutamento, valutazione, carriere, merito.

Al ministro Gelmini chiediamo di mantenere gli impegni assunti in avvio di Legislatura, quando affermò di voler promuovere un ampio e approfondito confronto sui temi delle riforme e dell'innovazione. Nel frattempo, se davvero si ha a cuore la continuità didattica, ci si impegni a garantire da subito, e non dal 2011, la stabilità degli organici.

Se questa garanzia non è data, non serve a nulla rincorrere assurde e antistoriche “vicinanze” fra luogo di residenza e di lavoro. E ci si impegni a rendere stabile il lavoro nella scuola: non ci può essere continuità quando la percentuale di lavoro precario resta vicina al 20%. Servono più attenzione alle necessità economiche e al capitale umano della scuola pubblica».

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