Cromo: ok al progetto bonifica
Si attende finanziamento Regione

Dopo otto mesi dalla scoperta dell'inquinamento, è arrivata finalmente l'approvazione del progetto di bonifica della falda acquifera di Arcene, Ciserano e Verdellino inquinata da cromo VI (esavalente). Ora il passo successivo è attendere che la Regione stanzi i finanziamenti necessari.

Il primo versamento dovrebbe ammontare in circa 500 mila euro, soldi che verranno utilizzati soprattutto per la realizzazione di un primo pozzo di sbarramento che aspirerà l'acqua inquinata della falda acquifera per poi farla confluire nell'apposito depuratore.

Il progetto di bonifica, che avrà un costo complessivo di circa quattro milioni di euro e una durata di tre anni, prevede in realtà la realizzazione a Ciserano, e in via Solferino, di una barriera costituita da cinque pozzi di sbarramento.

Difficile ipotizzare quando scatterà la bonifica. Tutto dipenderà dal primo finanziamento della Regione. Ad essere ottimisti si può pensare tra luglio ed agosto «L'importante - ha commentato il sindaco di Arcene Giuseppe Foresti - è che non si perda più tempo».

Il primo cittadino di Arcene ieri si è comunque dichiarato soddisfatto che, oltre alla realizzazione della barriera di sbarramento, sia stata prevista anche la realizzazione di nuovi piezometri sul territorio che permetteranno continuamente di monitorare i risultati della bonifica. Quattro sono già stati realizzati a Zingonia. Gli altri quattro verranno realizzati rispettivamente a Ciserano, Arcene, Castel Rozzone e Treviglio.

I Comuni che giovedì hanno partecipato alla conferenza dei servizi hanno anche chiesto alla Regione che si adoperi al più presto per fornire chiarimenti in merito all'utilizzo per scopi agricoli dell'acqua della falda acquifera. A tal riguardo lo scorso novembre l'Asl aveva consigliato di non utilizzare sistemi di irrigazione che prevedessero la nebulizzazione dell'acqua inquinata da cromo VI. Leggi di più su L'Eco di venerdì 23 aprile.

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