Assolto per la morte di Kristel
Pesanti condanne per lo spaccio

Otto anni di condanna per Maurizio Piazza e sei anni e mezzo per Antonino Romano: è la sentenza del processo che vedeva i due implicati nella morte di Kristel Marcarini, la diciannovenne di Clusone, promessa dello sci bergamasco, deceduta il 15 aprile 2008, due giorni dopo la serata alla discoteca Fluid durante la quale aveva assunto una pasticca di ecstasy.

Il collegio del tribunale, formato da Aurelia Del Gaudio, Maria Luisa Mazzola e Paolo Magliacani, ha però assolto i due dall'accusa di aver provocato la morte di Kristel aumentando invece le pene proposte dal pm per lo spaccio.

Il pm Franco Bettini aveva chiesto 8 anni di condanna per Piazza e 4 per Romano. La richiesta per Piazza era di 6 anni e mezzo per i vari spacci, tra cui la cessione di ecstasy a Kristel e alla sua amica e di un anno e mezzo per la morte di Kristel in conseguenza di un altro reato, mentre per Romano i 4 anni erano i precedenti spacci, ma non per quello a Kristel e alla sua amica (infatti era stata domandata l'assoluzione). Quindi, il tribunale ha aumentato di un anno e mezzo la pena per spaccio per Piazza (più 40 mila eutro di multa) e di due anni e mezzo per Romano, colpevole anche per lo spaccio a Kristel.

Luigi Villa, l'avvocato di parte civile della famiglia Marcarini, ha richiesto a Piazza un risarcimento di 100 mila euro per ogni componente della famiglia (mamma, papà e sorella), richiesta di colpevolezza anche da parte di Marco Pievani e Fulvio Vitali, avvocati di parte civile del Fluid, che hanno parlato di danno materiale (il locale è stato chiuso per diverso tempo) e di danno d'immagine, ma non hanno ancora quantificato la cifra ritenendo il momento indelicato.

Quanto ai difensori degli imputati, l'avvocato Marta Mauri aveva chiesto l'assoluzione per Piazza, in quanto l'identificazione dello stesso come spacciatore di quella sera non era certissima e perché si era sottolineato come Kristel fosse stata già male in precedenti serate, mentre l'amica di Kristel -  che aveva assunto due mezze pasticche, identica quantità della diciannovenne di Clusone - non si era invece sentita male. Franca Peruzzi, avvocato di Romano, aveva chiesto l'assoluzione del suo assistito perché non lo riteneva responsabile nemmeno dei precedenti spacci.

Il commento di Maria Quistini, mamma di Kristel: «Penso che sia stata fatta giustizia, anche se secondo me non è stato giusto condannare Romano che con la morte di Kristel non c'entra nulla. Resto dell'idea che se Kristel fosse stata trasportata subito in ospedale probabilmente si sarebbe potuta salvare».









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