Caravaggio, morto l'operaio 23enne
Donati gli organi grazie a «Sette Anime»

È morto mercoledì mattina agli Ospedali Riuniti di Bergamo il 23enne operaio moldavo - Maxim Brajin - che lunedì scorso era caduto da una scala in un cantiere di Caravaggio dove stava posizionando del cartongesso. Il giovane è deceduto attorno alle 9 e grazie alla sensibilità dei familiari donerà il cuore, il fegato, i reni, i polmoni, ma non le cornee. Sarebbe stato lo stesso giovane a confidare ai propri genitori - uscendo da un cinema dopo aver visto il film «Sette anime» di Gabriele Muccino - di voler donare i propri organi in caso di morte.

Lo scorso lunedì l'operaio aveva battuto la testa riportando un grave trauma cranico. L'incidente èra avvenuto nel pomeriggio a Caravaggio, lungo la circonvallazione 25 Aprile, alla villa «Clelia», al civico 4, in fase di ristrutturazione.

Secondo una prima ricostruzione dei fatti, il giovane – , residente a Cologno Monzese con regolare permesso di soggiorno e dipendente di una ditta specializzata in rivestimenti – era salito su una scala metallica estensibile per installare alcuni pannelli di cartongesso. Improvvisamente aveva perso l'equilibrio ed era caduto a terra da un altezza di un paio di metri, battendo la testa. Il collega che era con lui lo aveva subito soccorso, avvertendo anche il 118 e i responsabili della ditta.

Sul posto era arrivata un'automedica a sirene spiegate: i medici avevano prestato le prime cure al giovane, ancora cosciente, e lo avevano intubato per poi trasportarlo al Pronto soccorso degli Ospedali Riuniti di Bergamo. Gli era stato riscontrato un grave trauma cranico, per il quale era stato necessario il ricovero in Terapia intensiva.

Purtroppo le sue condizioni sono andante via via aggravandosi fino alla morte, sopraggiunta martedì mattina. Sono stati gli stessi familiari, rivelando il retroscena legato al film di Muccino, ad acconsentire alla donazione degli organi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA