Zingonia, arrestati 10 clandestini

Zingonia, arrestati 10 clandestiniL’operazione ha portato all’arresto di dieci clandestini per violazione della legge Bossi-Fini, perché già colpiti del decreto di espulsione e alla denuncia di altri venti immigrati non in regola con il permesso di soggiorno

Nei novanta appartamenti del complesso «Athena» situato alle porte di Zingonia, nel territorio comunale di Ciserano, vivono quasi duecento cittadini extracomunitari: nigeriani, marocchini, tunisini, albanesi, venezuelani, filippini, ghanesi e senegalesi. Molti dei quali, non avendo un tetto sotto il quale trascorrere la notte, hanno chiesto ai loro connazionali affittuari degli appartamenti di poter, a loro volta, prendere in affitto una stanza.

Per riuscire a pagare il canone - ovviamente in nero - hanno a loro volta noleggiato le numerose brandine che sono accatastate in ciascuna stanza, offrendo un tetto anche fino a dieci immigrati. Questo almeno stando a quanto scoperto dai carabinieri della compagnia di Treviglio nel corso di una vasta operazione contro l’immigrazione clandestina che si è protratta dal tardo pomeriggio di ieri fino alle prime ore di oggi.

Un’intera notte per passare al setaccio tutti i novanta appartamenti dei tre palazzi e segnalare i clandestini e le situazioni di maggiore degrado. Un’operazione che ha portato all’arresto di dieci clandestini per violazione della legge Bossi-Fini, perché già colpiti del decreto di espulsione, e alla denuncia di altri venti immigrati non in regola con il permesso di soggiorno. Più di trenta militari si sono avvicendati per tutta la notte, facendo irruzione negli appartamenti. Durante i controlli sono state riscontrate situazioni igieniche precarie: dietro la porta di un’abitazione occupata da una famiglia nigeriana sono stati rinvenuti anche dei polli e delle galline morte e in avanzato stato di decomposizione. Secondo i militari si tratterebbe dei rimasugli di riti vodoo consumati all’interno degli appartamenti. E poi sacchi dell’immondizia abbandonati in cucina, nelle stanze, vicino alle brandine. In una singola stanza sono stati rinvenuti anche fino a dieci piccoli letti: secondo i carabinieri di Treviglio nei palazzi gli spazi venivano subaffittati fino a quattro volte: il proprietario - molto spesso un italiano - lo affittava a una famiglia extracomunitaria, la quale poi subaffittava nuovamente le varie stanze non utilizzate ad altri connazionali che, a loro volta, provvedevano ad affittare le singole brande.

Ma non solo: in più di un appartamento i carabinieri hanno scoperto che anche la doccia veniva affittata dagli immigrati ai loro connazionali alloggiati altrove o in appartamenti senza servizi igienici. Per darsi una sciacquata veloce, con l’acqua gelata e al freddo, gli immigrati dovevano pagare 5 euro. Durante i primi blitz dell’operazione, scattati attorno alle 18 di mercoledì, i carabinieri hanno infatti trovato lunghe code davanti alle porte dei bagni di più di un appartamento.

I militari hanno scelto di avviare l’operazione proprio nel tardo pomeriggio, quando gli immigrati sono soliti rientrare dal lavoro. Già, perché nonostante le precarie condizioni in cui sono costretti a vivere, molti dei clandestini si danno comunque da fare, con un lavoro spesso in nero, proprio per pagarsi la stanza oppure, chi è più sfortunato, almeno una branda o la doccia gelata. In tutto i carabinieri hanno controllato i documenti a 182 cittadini extracomunitari. Controllate anche 92 automobili parcheggiate nei garage del complesso e sulla strada. Due vetture sono state sequestrate perché sprovviste del contrassegno assicurativo. Sequestrati anche quattro motorini, che i militari ritengono proventi di furto. I carabinieri hanno anche denunciato all’Asl di Bergamo le cattive condizioni igieniche degli appartamenti.

Sono invece ancora in corso gli accertamenti per individuare i proprietari delle abitazioni, più di cinquanta persone - molte delle quali italiane - che rischiano guai per aver favorito la presenza di clandestini negli appartamenti.

(12/02/2004)

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