Borgo Palazzo, pistola in pugno
in due rapinano una gioielleria

«In quegli attimi ho pensato: devo stare tranquilla. Se mi agito o mi metto a gridare, mi colpiscono con il calcio della pistola in testa, nella migliore delle ipotesi. Queste cose le avevo viste soltanto nei film». E mai avrebbe immaginato Marzia Carmelita Caravello, 54 anni, di Boccaleone, che quei due clienti «che sembravano dei padri di famiglia» si sarebbero trasformati, in pochi istanti, in due rapinatori, che l'hanno legata e rapinata di tutti i preziosi che c'erano nella sua gioielleria di via Borgo Palazzo 87.

Una rapina che ha fruttato ai due banditi un bottino piuttosto consistente: si parla, stando a una prima stima, di parecchie decine di migliaia di euro in gioielli, orologi e pietre preziose, usate nel negozio per realizzare preziosi di fattura artigianale. I due, probabilmente napoletani, hanno agito in pieno giorno, incuranti del fatto che, attorno a mezzogiorno di mercoledì, in via Borgo Palazzo stavano passando decine di persone a piedi o in auto. Soltanto un passante avrebbe notato una persona che svuotava velocemente la piccola vetrina del negozio, ma sul momento non ha pensato a una rapina.

Il negozio è dotato dell'apertura a chiamata, ovvero bisogna suonare per farsi aprire. I due malviventi hanno inventato un singolare escamotage per ovviare all'eventualità che la gioielliera potesse non aprire: si sono trasformati in clienti. «Ho aperto verso le 10,15 – racconta Marzia Caravello – e si sono presentate queste due persone, mi sembravano normali clienti, anche se non li avevo mai visti. Uno era piuttosto robusto, l'altro magrolino. Italiani, avevano tra i 50 e i 60 anni. Hanno chiesto di poter vedere una catenina con ciondolo perché dovevano fare un regalo per una prima Comunione. Ho mostrato alcuni gioielli e ne hanno scelto uno da 230 euro. Mi hanno consegnato 20 euro di caparra, io ho messo da parte la catenina e loro se ne sono andati, dicendomi che sarebbero passati più tardi per ritirare l'acquisto e saldare il conto».

A mezzogiorno, infatti, hanno suonato di nuovo alla gioielleria e la titolare ha visto oltre il vetro i due ormai clienti. Non ha così esitato ad aprire. In pochi attimi, però, il clima nella gioielleria è cambiato.

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