Bergamo e le biblioteche
Pochi spazi, pochi soldi

Pergamena, carta, byte: l'elettronica e l'informatica stanno cambiando le biblioteche e i bibliotecari, già penalizzati dal taglio di fondi e alle prese con la solita penuria di spazio e personale, ora devono anche affrontare problemi del tutto inediti, che non riguardano solo l'organizzazione dei libri, ma la loro stessa essenza. È questo il dato nuovo uscito dal convegno sullo «Stato dell'arte delle biblioteche bergamasche», organizzato al Donizetti dalla Fondazione Marzio Tremaglia, nel giorno del decennale della morte del politico bergamasco, assessore regionale alla cultura negli anni' 90.

All'incontro, curato dal Sistema bibliotecario urbano, hanno partecipato i rappresentanti di tutto il sistema lombardo, presentando un quadro significativo del presente e del futuro dei luoghi dove la cultura fatta documento è conservata e continuamente rimessa in circolazione. La Soprintendente beni Librari della Regione Lombardia, Ornella Foglieni, ha ripercorso gli anni di collaborazione con Marzio Tremaglia, che sono stati anche quelli del mutamento tecnologico: la digitalizzazione dei cataloghi, i primi sistemi di catalogazione condivisa, l'evoluzione delle intranet sul modello canadese fino all'arrivo del World wide web che ha semplificato la vita a tutti. Anche se, come ha chiarito Marco Locatelli, direttore della biblioteca comunale di Ponte San Pietro, a livello locale permangono differenti catalogazioni che non dialogano: il sistema bibliotecario provinciale utilizza un'informatizzazione diversa da quella del sistema bibliotecario urbano. L'utente quindi deve iscriversi ai due sistemi separatamente se vuole usufruire di entrambi i patrimoni librari.

In ogni caso tutte le biblioteche pubbliche soffrono di mancanza di finanziamenti. La più recente e più bella delle biblioteche della città, la Tiraboschi – afferma la direttrice del Sistema bibliotecario urbano Mariagrazia Locatelli – dovrebbe già aggiornare i programmi informatici, i 450 posti risultano insufficienti perché manca la sala di lettura per gli studenti e il secondo lotto è all'orizzonte da tempo ma non si avvicina. Molte biblioteche di quartiere sono ormai inadeguate e carenti di mezzi e personale e non sempre riescono ad andare oltre la conservazione e il prestito. Insomma le biblioteche bergamasche lottano per mantenere l'eccellenza che hanno sempre avuto nel panorama regionale, ma bisognerebbe aiutarle con maggior convinzione.

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