Scambi di filmati e anche peggio
Il disagio giovanile viaggia in rete

È il lato oscuro della rete, quello che dimostra come il disagio giovanile viaggi anche sul web. Racconta di ragazzini e ragazzine, dai 10-12 anni in su che vivono a Bergamo e provincia: vivono la loro tempesta dell'età in modi inimmaginabili anche solo per gli adolescenti di dieci anni fa. Storie che choccano, che fanno meditare.

«Poco tempo fa in una scuola elementare cittadina un ragazzino di quinta elementare è stato sorpreso con il telefonino in mano dall'insegnante: aveva un video porno sullo schermo e che era già finito, nel giro di pochi minuti, sui telefonini degli altri compagni di scuola».

Alcune ragazzine bergamasche su chat o social network scrivono: «Il sesso? È grandioooooso! Chi vuole provare con me?». L'offerta arriva da una studentessa di 12 anni, che si offre in Rete. E le risposte, purtroppo, non mancano.

L'argomento è stato affrontato in una riunione organizzata dalla presidente del Soroptimist Club di Bergamo Nicoletta Morelli, e a parlare di queste frasi, racconti, esperienze c'era Marilisa Cuciti, counsellor per la formazione e l'educazione sessuale e affettiva (ha tenuto e tiene lezioni in merito in gran parte delle scuole inferiori e superiori della Bergamasca) e consulente al Consultorio diocesano Scarpellini diretto dal sociologo Bruno Vedovati.

Bisogna farsene una ragione: ma è davvero possibile che anche nelle scuole di Bergamo accadano queste cose? Il provveditore di Bergamo, Luigi Roffia, non si nasconde dietro un dito, dice che sì, queste cose accadono, ma che non bisogna pensare che questi casi «disgraziati» siano così diffusi: la percentuale di quelli che fanno queste cose è molto contenuta. Ma c'è.

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