Napolitano nel «Giorno della memoria»
ricorda il giudice bergamasco Guido Galli

Giorgio Napolitano, presidente della Repubblica, ha presenziato sabato mattina alla cerimonia di commemorazione del «Giorno della memoria», dedicato alle vittime del terrorismo e delle stragi di tale matrice, condotta da Benedetta Tobagi. Tra le persone intervenute anche Alessandra Galli, figlia del magistrato bergamasco Guido Galli, ucciso da un commando di Prima linea nel 1980.

«È necessario tenere sempre alta la guardia contro il riattizzarsi di nuove possibili tentazioni di ricorso alla protesta violenta, e di focolai, non spenti una volta per tutte, di fanatismo politico e ideologico. No alla violenza e alla rottura della legalità in qualsiasi forma: è un imperativo da non trascurare in questo momento, in funzione della lotta che si combatte, anche con importanti successi, contro la criminalità organizzata, ma più in generale in funzione di uno sviluppo economico, politico e civile degno delle tradizioni democratiche e del ruolo dell'Italia».

Queste le parole di Napolitano che ha ricordato «i tanti colpi mortali che furono sferrati, nell'orribile 1980, contro servitori dello Stato e uomini semplici, tutti vittime innocenti di ciechi disegni distruttivi. Li ricordiamo con commozione tutti e ci stringiamo con affetto a tutti i famigliari».

Napolitano in questa occasione ha voluto mettere l'accento in particolare sul sacrificio di uomini di legge «per sottolineare come da magistrati, avvocati, docenti di diritto venne un contributo peculiare di fermezza, di coraggio e insieme di quotidiana serenità e umanità nello svolgimento di una funzione essenziale per poter resistere all'ondata terroristica e averne ragione: la funzione dell'amministrare la giustizia secondo legge e secondo Costituzione, sempre, contro ogni minaccia e ogni prevaricazione».

Il ministro della Giustizia Angelino Alfano non si è sentito chiamato in causa dalle parole di Alessandra Galli, magistrato e figlia del giudice Guido Galli assassinato nel 1980 da Prima Linea, la quale, intervenendo al Quirinale in occasione della giornata della memoria delle vittime del terrorismo, ha detto di considerare inaccettabile «la continua denigrazione» nei confronti delle toghe.

Interpellato dai cronisti a margine della cerimonia, il ministro Alfano ha replicato: «Io non sono noto, né il Governo è noto per denigrare i magistrati. Noi lavoriamo per far funzionare la giustizia». «Ho ascoltato per intero l'intervento della dottoressa Galli - ha spiegato il Guardasigilli - su quali devono essere le qualità di un magistrato, a cominciare dalla cautela e dallo spirito critico e l'ho condiviso».

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