La mamma di Kristel Marcarini:
«Delusi da questa sentenza»

«Sconvolti» e «immensamente delusi». Sono i sentimenti di Maria Quistini, la mamma di Kristel Marcarini – la sciatrice diciannovenne di Clusone morta il 15 aprile di due anni fa, due giorni dopo aver ingoiato ecstasy alla discoteca Fluid di Orio al Serio – per la sentenza del 26 aprile scorso, che ha assolto Maurizio Piazza, 25 anni, di Olginate (Lecco), dall'accusa di morte come conseguenza di altro reato e lo ha condannato invece a 8 anni per spaccio nel locale.

«La giustizia ha colpevolizzato la persona che ha ceduto la pasticca solo per spaccio, ma non per aver provocato la morte di Kristel – sottolinea la mamma della giovane in una lettera al nostro giornale –. Non per essere venale, ma mi chiedo se la vita di una persona può valere niente, visto che i giudici non si sono premurati di pensare anche a noi, non hanno ritenuto opportuno dare la giusta condanna e un possibile risarcimento».

Secondo Maria Quistini la sentenza creerebbe inoltre un precedente. «Lo spacciatore, visto che non può sapere se una pasticca è letale per un ragazzo, non è ritenuto responsabile della morte dell'assuntore – sottolinea la madre della diciannovenne –. C'è da chiedersi se, a quel punto, non debba essere condannato per omicidio volontario, avendo accettato il rischio di un possibile decesso. Ho l'impressione che anche lo Stato, attraverso i giudici, abbia rinunciato a insegnare ai cittadini e ai ragazzi che si devono accettare le conseguenze delle proprie azioni».

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