Condannato a un anno e 4 mesi
per stalking contro la ex moglie

È stato condannato a un anno e quattro mesi il venticinquenne boliviano, D. T. A., processato per stalking. Il sudamericano dovrà anche pagare 5 mila euro di risarcimento. L'ha deciso il giudice Valeria De Risi, mentre il pubblico ministero aveva chiesto la condanna a due anni e otto mesi di reclusione. Opposta la conclusione della difesa, che aveva invocato l'assoluzione da tutte le accuse contestate per il suo assistito.

Il boliviano, che era agli arresti domicilari, è stato scarcerato, ma ha il divieto di avvicinarsi alla ex moglie e ai luoghi da lei frequentati. I fatti contestati risalgono al 2007, quando i rapporti tra i due boliviani si erano guastati: in particolare lui se n'era andato insieme a un'altra donna, lasciando la moglie incinta, perché sospettava che la figlia non fosse sua.

Era poi tornato sui suoi passi al momento del parto, quando la donna aveva scelto di dare solo il suo cognome alla bimba: le aveva fatto diverse scenate. In seguito aveva cominciato a tempestare la donna di messaggi sms e telefonate, al punto da spingerla in più occasioni a denunciarlo: almeno otto gli episodi.

La vicenda era sfociata anche in un episodio di aggressione il 15 agosto 2008, al parco di Loreto, quando erano intervenuti anche i carabinieri portando in carcere il 25enne, e in un altro episodio a settembre del 2009, sulle scale della casa di lei.

A processo il venticinquenne ha sempre respinto le accuse: «Ero innamorato, cercavo di riallacciare la nostra relazione. A un certo punto è stata lei a ricontattarmi, quindi io ho lasciato l'altra donna e ho cercato di tornare con lei: per questo le facevo anche 10 tra telefonate ed sms al giorno. L'episodio del 2008 è stato un banale litigio: lei mi ha colpito e io l'ho spinta».

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