Frode fiscale tra Bergamo e il Brasile
Denunciato commercialista di Treviolo

Un professionista di Treviolo è tra le 16 persone denunciate dalla guardia di finanza di Venezia e coinvolte in una frode fiscale nel settore del trading di materia prima plastica (granuli di polimeri). Ai 16 è contestata un'evasione fiscale di oltre 215 milioni di euro, di cui 32 milioni di Iva . L'operazione è stata denominata Hevea brasiliensis per la provenienza geografica dei prestanome di società cartiere, cittadini brasiliani originari di Fortaleza.

L'indagine si è sviluppata tra le province di Bergamo, Ravenna, Ancona e Venezia. Secondo i finanzieri gli ideatori della frode sono l'amministratore della Interchim di Ravenna, l'ad della San Marco Plast di Mirano (Venezia) e un commercialista di Treviolo, con uno studio anche a Fortaleza, considerato la mente dell'organizzazione, che è fuggito in Brasile. Il professionista avrebbe intestare società a nullatenenti in Brasile, fornendo false credenziali, riuscendo ad acquistare, da imprese dell'est e egiziane, materia prima raffinata poi introdotta in depositi fiscali italiani.

La merce, estratta dai luoghi di stoccaggio senza pagare il debito d'imposta, sarebbe stata quindi affidata a spedizionieri compiacenti che hanno contribuito a ostacolare la ricostruzione dei movimenti. Tutta la documentazione fiscale sarebbe stata distrutta, occultata o ne sarebbe stato denunciato il furto. La merce, al termine dei vari passaggi è arrivata negli stabilimenti del gruppo ravennate che beneficiava della detrazione d'imposta sulle fatture false emesse dalle cartiere. I pagamenti delle forniture sarebbero avvenuti su conti correnti di banche in Svizzera, il Lussemburgo e Singapore.

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