Egiziano ucciso a Boltiere
In appello arriva l'ergastolo

Undici mesi fa era stato condannato a 27 anni per aver ucciso un connazionale a scopo di rapina. Nei giorni scorsi la corte d'assise d'appello di Brescia ha aggravato la condanna nei confronti di Helmy Sayed Alì Mahmoud, l'egiziano di 27 anni accusato dell'omicidio di Tawfik Mahamed Abdallah Ismaili, consumatosi il 14 agosto del 2007: stavolta è scattato l'ergastolo con un anno di isolamento diurno.

La Procura generale aveva impugnato la sentenza emessa dalla corte d'assise di Bergamo perché riteneva ci fosse un errore di calcolo nella determinazione della pena. Tutto ruota attorno all'aggravante del nesso teleologico (l'omicidio compiuto per mettere a segno la rapina) che, per la procura generale, avrebbe dovuto innalzare la pena base all'ergastolo. Il ragionamento è stato accolto dalla corte d'assise d'appello, e così si è passati dai 27 anni all'ergastolo con un anno di isolamento diurno.

Tra l'altro, a marzo la corte d'assise d'appello aveva confermato la condanna a 25 anni, che Helmy Sayed Alì Mahmoud aveva rimediato in primo grado per l'omicidio di un altro egiziano, trovato semicarbonizzato nel novembre 2007 in un fossato nei pressi del cimitero di Ciserano.

Il cadavere di Tawfik era stato scoperto da un nipote alle 19 del 14 agosto 2007: il corpo era a terra tra due letti, immerso nel sangue fuoriuscito per le 35 coltellate ricevute, l'appartamento messo a soqquadro.

Leggi di più su L'eco in edicola l'11 maggio

© RIPRODUZIONE RISERVATA