Grumello, mille ai funerali di Luca
«È stato un esempio per tutti»

Un paese intero, quello di Grumello del Monte, si è stretto nel dolore al fianco dei familiari di Luca Ravelli, il giovane di 21 anni morto in ospedale dopo che si era sentito male durante una gita in barca sul lago di Garda. Ai funerali, celebrati dal parroco mons. Alberto Carrara, hanno partecipato un migliaio di persone.

In prima fila c'erano i bambini del Piedibus, che ogni mattina Luca accompagnava a scuola con cappellino e pettorina. C'erano i rappresentanti della scuola, dove si occupava delle fotocopie e aiutava segretari e bidelli. C'erano i giovani dell'associazione «In cordata», che si occupa di disabili, uno dei tanti gruppi di volontariato di cui Luca faceva parte e di cui era presidente sua mamma, Bruna Tomaselli.

E poi ancora i volontari del gruppo Argo, che si occupano dell'addestramento dei cani, i carabinieri in divisa, tante associazioni, l'assessore Finazzi con fascia tricolore in rappresentanza del sindaco, trattenuto a Roma.

La sua voglia di vivere e di combattere nonostante la malattia - ha detto il curato don Fabio Pesenti nell'omelia - deve essere un esempio per tutti. La morte di Luca non è la fine della vita - ha aggiunto don Fabio - ma il compimento di un'esistenza nella quale ha dato agli altri tutto quello che ha potuto.

E anche nella morte un gesto di grande amore, con la donazione degli organi. Gli occhi di Luca - ha sottolineato il curato - hanno ridato la vista a chi l'aveva perduta, e così potranno continuare a vedere il bello della vita.

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