Ci sono abusivi «irriducibili»
ai posteggi dell'ospedale

L'introduzione da parte del Comune di nuovi parcheggiatori regolari sembrava aver arginato la presenza di quelli abusivi che, in un primo momento, erano spariti dalla zona dei Riuniti di Bergamo. Eppure, a un mese dall'avvio della nuova procedura di pagamento nelle vie limitrofe all'ospedale (via i parchimetri, arrivo di addetti di una cooperativa che riscuotono direttamente la tariffa), il problema sembra risolto solo a metà: è vero, da una parte, gli «abusivi», quasi tutti africani che da anni prendevano d'assalto queste vie per «aiutare» gli automobilisti a trovare un posto, in cambio dell'acquisto di qualche oggetto o di qualche moneta, sono decisamente diminuiti (da oltre cinquanta ora se ne vedono solo una quindicina ndr).

È però altrettanto vero che questa piccola parte di «irriducibili» continua a gestire autonomamente alcuni posteggi blu a pagamento. Nelle vie limitrofe all'ospedale non tutti i parchimetri sono stati disattivati, e sostituiti dai parcheggiatori regolari (sono i 7 dipendenti della cooperativa che lavora per Atb e che in 3 per turno riscuotono dagli automobilisti il pagamento della sosta ndr). Tutti i parchimetri tranne uno, si potrebbe dire, letteralmente preso d'assalto dalle 7 alle 20 da diversi parcheggiatori abusivi organizzati, a loro volta, a turni nei minimi dettagli.

Si tratta di quello che si trova davanti al parcheggio privato lunga sosta su via Statuto che è ancora funzionante (19 posti auto delimitati dalle strisce blu non coperti dal personale della cooperativa). Qui gli automobilisti parcheggiano la loro auto e, come succedeva prima di un mese fa, devono raggiungere il parchimetro fra continue richieste di denaro. C'è chi accetta il classico «ciao, come va, vuoi un braccialetto?» e, oltre a pagare il parcheggio, lascia qualche monetina. Non manca chi, invece, posteggia più lontano e si rivolge agli addetti con il giubbetto catarifrangente.

Tutto viene gestito nella massima «normalità», con la polizia locale che in diversi momenti della giornata passa a controllare e affibbia la multa a chi parcheggia in divieto di sosta. Ma i posteggiatori abusivi sono lì: quattro su via Statuto e una decina ancora all'inizio di via Grataroli per vendere oggetti e, nel caso, controllare le vetture degli automobilisti lasciate in divieto di sosta.

Proprio nei giorni scorsi, con il tentativo di sensibilizzare la cittadinanza nei confronti dei problemi che riguardano i parcheggiatori abusivi in zona Riuniti (molti dei quali si sono ora «sparpagliati» in diverse zone della città), un gruppo di studenti universitari di Celadina - Dominguel Radesca, Marco Rubino e Giorgio Cassini - hanno promosso l'iniziativa «L'arte nel parcheggio».

Nei posteggi blu a pagamento di Porta Nuova hanno pagato la sosta al parchimetro ma, invece di piazzare l'auto, hanno sfruttato lo spazio per trasmettere cultura. C'è chi ha scritto in terra una poesia e chi si è fatto ammirare dai passanti con la schiena completamente dipinta. «La conoscenza degli altri è indispensabile per superare l'insicurezza percepita - ha spiegato Dominguel Radesca -. Non c'è nessun problema sicurezza creato dai parcheggiatori africani che da un mese a questa parte non hanno nessun futuro professionale».
 Vittorio Ravazzini

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