A Dalmine l'addio ad Adama
Ricordo e preghiere dell'imam

Un centinaio di persone ha assistito, al cimitero di Dalmine, ai funerali di Adama Yoada, il quindicenne originario del Burkina Faso, ma residente a Sabbio di Dalmine, che si era tuffato nel Brembo lo scorso 25 maggio a Osio Sopra e il cui corpo è stato ritrovato dai sommozzatori dei vigili del fuoco di Bologna il 31 a Marne di Filago.

Il funerale si è tenuto con il rito musulmano. Il corpo di Adama è stato lavato e avvolto in tre teli, secondo la tradizione, e quindi posato in una bara scoperta. All'aperto l'imam ha condotto il momento di preghiera recitando versetti del Corano e invocando misericordia per il ragazzo. «Morire è una verità, nessuno può scappare dalla morte - ha sottolineato l'imam -. Chi ha fatto bene va in paradiso, chi ha fatto male va all'inferno. Siamo qui per ricevere una lezione. Perché quando moriamo lasciamo qui tutti i nostri beni materiali e ce ne andiamo portando soltanto le nostre azioni».

Dopo la sepoltura, l'imam ha concluso il suo discorso: «Ringraziamo i compagni di Adama e i soccorritori che hanno ritrovato il corpo. Sappiamo che altre persone scomparse nel Brembo non sono state più ritrovate, preghiamo anche per loro. C'è chi ha chiesto di poter fare preghiere cristiane, abbiamo preferito di no, ma semplicemente perché volevamo rispettare fino in fondo il rito musulmano. Io sono comunque per l'apertura tra le religioni».


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