Universitario di Bergamo
a lezione dai premi Nobel

A lezione dai premi Nobel. Una grande opportunità per poche centinaia di studenti e ricercatori, i migliori del mondo. Tra questi, per la prima volta, anche un dottorando dell'Università di Bergamo, che grazie ai suoi studi e alla sua eccellente carriera universitaria, sarà tra i partecipanti ammessi al 60° Meeting internazionale dei premi Nobel. Ogni anno, infatti, a Lindau in Germania, sul lago Costanza, si ritrovano per alcuni giorni decine di scienziati insigniti del prestigioso premio internazionale, per tenere lezioni, convegni e dibattiti su medicina, chimica e fisica. Alle lezioni possono assistere solo un gruppo di selezionati studenti e ricercatori, quest'anno 682, provenienti da ogni parte del mondo, dei quali solo dodici italiani.

Nell'elenco c'è anche Carlo Antonini, ventiseienne dottorando in tecnologie per l'Energia e l'ambiente alla Facoltà di Ingegneria dell'Università degli Studi di Bergamo, che sta studiando, sotto la supervisione del professore Marco Marengo, l'interazione tra acqua e speciali superfici, dette superidrofobiche, che possono aiutare a ridurre la formazione di ghiaccio sui velivoli. Antonini ha un curriculum di studi lodevole, è a Bergamo dal 2008, dopo una laurea triennale in ingegneria aerospaziale e una laurea specialistica in Ingegneria aeronautica, entrambe conseguite al Politecnico di Milano. Ha, inoltre, studiato sei mesi ad Aachen in Germania grazie al progetto Erasmus e ha trascorso il periodo di tesi a Derby nel Regno Unito presso la Rolls Royce, leader mondiale nella produzione di motori aeronautici.

“Ha ottime qualità di ricercatore – dicono di lui i suoi docenti – ed è un appassionato studioso in aree della fisica ancora non completamente esplorate, quali la dinamica delle interfacce ed in particolare i fenomeni di adesione”. A Lindau il giovane studioso potrà incontrare e ascoltare per sei giorni, dal 27 giugno al 2 luglio, ben sessantadue premi Nobel, molti degli scienziati insigniti dal 1967 a oggi, che terranno lezioni e si confronteranno in dibattiti sui temi dello sviluppo sostenibile, dell'origine della vita, della cura di malattie e di tanti altri argomenti. 

“Condividere le mie giornate con tanti premi Nobel sarà un'occasione unica – ha detto Antonini -, potrò capire come, in prima persona, siano riusciti a dare il loro contributo, come abbiano saputo coniugare la passione e l'intelligenza al servizio del progresso, e quale sia la loro visione della scienza, del suo presente e del suo futuro”. Il Meeting dei Nobel offre spesso spunti e nuovi orizzonti ai giovani partecipanti. “Avrà su di me lo stesso effetto di una scintilla – ha continuato il dottorando -, accenderà quella miscela di curiosità e determinazione che mi ha fatto ambire a essere un uomo di scienza. Con il desiderio di poter dare anch'io, un giorno, il mio piccolo contributo alla scienza stessa e alla società”.

“La partecipazione di Antonini al Meeting dei Nobel è un segnale di soddisfazione per il nostro Ateneo – ha sottolineato Gianpietro Cossali, prorettore delegato alla Ricerca - e ci gratifica per la grande attenzione che, pur nel momento difficile, stiamo riponendo sui giovani ricercatori. Le sue indubbie capacità lo rendono più che meritevole di prendere parte a questo memorabile evento, è una grande opportunità che gli darà, oltre che la possibilità di accrescere la sua esperienza, una spinta ulteriore verso un percorso di ricerca che senza dubbio risulterà fruttifero per lui e per la comunità scientifica”.

Al Meeting, che si tiene ogni anno dal 1951 per gli studiosi nei campi della medicina, della chimica, della fisica e della fisiologia (quello per i laureati in scienze economiche si tiene ogni due anni), interverrà anche lo scienziato italiano Carlo Rubbia, premiato per la fisica nel 1984, per aver scoperto le particelle responsabili dell'interazione debole, cioè i bosoni vettori W e Z. Rubbia terrà una lezione sulla Fisica del neutrino e la materia oscura. Per Antonini, che si definisce un “apprendista” scienziato, incontrare i premi Nobel potrebbe essere l'occasione per realizzare un sogno e iniziare a collaborare con un luminare di fama mondiale: “Convincerne uno a farmi entrare nel suo gruppo di ricerca non sarà facile”.

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