Dalmine, sosta a pagamento all'Ateneo
Officina 33: decisione penalizzante

Una decisione penalizzante e mortificante. Vedono così i rappresentanti degli studenti di Officina 33 dell'Università di Dalmine la decisione del Comune di istituire parcheggi a pagamento nei dintorni dell'ateneo. Tanto che hanno deciso di scrivere un comunicato per contestare la posizione dell'amministrazione: «Siamo visti esclusivamente come “peso” e non come opportunità e risorsa. La nostra azione è sempre stata improntata alla tutela degli universitari, cercando in ogni modo di trovare soluzioni che non andassero mai a gravare direttamente sulle loro tasche, nonostante il non roseo periodo di continui tagli di fondi pubblici destinati alla ricerca e in particolare alle università - fanno sapere da Officina 33 -. Solo questa ragione sarebbe necessaria a farci disapprovare il comportamento miope dell'amministrazione di Dalmine, la quale va nettamente in contrasto con il principio costituzionale del diritto allo studio, perdendo la “centralità dello studente” e la “centralità dei luoghi di istruzione”».

Secondo i rappresentanti di Officina 33 la sosta a pagamento «ricadrà sulle famiglie di più di 2200 studenti», oltre a limitare seriamente la possibilità di partecipare alle attività accademiche dei molti giovani in formazione, alla luce anche delle condizioni economiche e sociali in cui molte famiglie purtroppo versano a causa della crisi economica. «Inoltre il Comune di Dalmine non vanta certo una sviluppata rete di servizi di trasporto pubblici paragonabile a quella cittadina tale eventualmente da sopperire al problema e nemmeno di ulteriori spazi di parcheggio gratuito - continuano i rappresentanti degli studenti di Officina 33 -, alla luce anche delle dichiarazioni degli amministratori di prendere in considerazione l'idea di rendere a pagamento anche la sosta al piazzale del mercato. Perciò riteniamo iniqua e poco lungimirante la strategia amministrativa adottata, che penalizza non solo gli studenti, ma paradossalmente gli stessi cittadini di Dalmine e i commercianti, i quali inevitabilmente vedranno “ridotta” la loro utenza, visto il disincentivo della tariffa oraria».

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