Ammissione agli esami finali
la sufficienza la decide il consiglio

Una volta c'era il «sei politico», adesso c'è il voto di consiglio a cui appellarsi e ottenere l'ammissione agli esami che siano di Stato o di terza media. Il tutto nel pieno rispetto della legge perché l'ordinanza ministeriale recita così: «Il consiglio di classe adotta liberamente criteri e modalità da seguire per la formalizzazione della deliberazione di ammissione».
L'anno scorso la questione era più semplice, per «salvare» un alunno bastava che questi avesse tra tutte le discipline, compreso il voto in condotta, la media del 6. Così per pareggiare il conto di un 4 in matematica poteva bastare un 8 in un'altra disciplina.

«Prevedo – ha detto Giuseppe Pezzoni, preside del Secco Suardo – un aumento notevole dei casi di non ammissione. È l'inevitabile conseguenza della maggior rigidità di questo criterio, mentre l'anno scorso la media tra tutti i voti permetteva di compensare le insufficienze». Preoccupazione anche per l'esito finale degli esami, dove la logica è sempre la stessa, vale a dire la sufficienza in ciascuna delle prove d'esame: «Il consiglio di classe dovrà per forza tenere conto di altri fattori. Se il criterio venisse applicato rigidamente ci sarebbe un aumento eccezionale sia di non ammessi sia di non licenziati».

E visto che il consiglio di classe è sovrano nel momento della valutazione, per garantire una uniformità di comportamenti c'è chi ha pensato di condividere i criteri da adottare tra i docenti di tutte le quinte: «Ho convocato per i prossimi giorni una riunione per affrontare in concreto la questione e per stabilire criteri omogenei – ha dichiarato Michele Nicastri, preside del Paleocapa –. Alla luce di quanto deciso in questa riunione ogni consiglio di classe poi affronterà gli scrutini».

Anche alle scuole medie l'orientamento per ammettere il numero maggiore possibile di alunni all'esame è quello del voto di consiglio: «Il voto espresso collegialmente prevale sulla valutazione fatta dal singolo docente – ribadisce Ugo Punzi, preside dell'Ic Muzio – ma del resto l'ammissione è sempre stata decisa a maggioranza. La preoccupazione vera è quella sulla valutazione dell'esame perché il voto finale è determinato dalla media di tutte le prove più il voto di ammissione».

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