A spasso coi cani senza guinzaglio
Mentire agli agenti gli costa 5 mesi

Dopo aver lasciato liberi i cani senza guinzaglio nel parco, per evitare un'eventuale multa, aveva fornito agli agenti della polizia locale generalità false. Il suo eccesso di furbizia, però, l'ha portato a guai ben peggiori: non solo perché non avrebbe mai ricevuto quella multa ma soprattutto perchè si è trovato ad affrontare un processo penale con la condanna a 5 mesi e 10 giorni con pena sospesa in rito abbreviato.

Il protagonista della curiosa vicenda è un 37enne bergamasco che, nel dicembre 2009, stava portando a passeggio i suoi due cani nel parco di via San Lazzaro: uno bianco e uno nero, entrambi di piccola taglia. Quando nell'area verde sono arrivati i due agenti della polizia locale, alla vista dei due animali liberi e senza guinzaglio, hanno chiesto immediatamente spiegazioni al proprietario paventando già una possibile multa.

L'uomo ha immaginato che le cose si stessero mettendo male, non ci ha pensato troppo su e, d'istinto, ha fornito agli agenti un nome e un indirizzo di fantasia. Giusto il tempo di tirare un sospiro di sollievo, vedendo i due agenti allontanarsi dopo avergli fatto una semplice ramanzina, che la situazione è precipitata: un semplice e veloce controllo, infatti, ha fatto scoprire ai vigili l'inganno e, a quel punto, per il trentasettenne bergamasco, invece di una eventuale multa, è scattata la denuncia penale a piede libero per false generalità a pubblico ufficiale. Quanto basta per costringere il trentasettenne a prendersi un avvocato (con tutti i relativi oneri che questo comporta) e a presentarsi, a partire dallo scorso 20 maggio, per il processo davanti al giudice dell'udienza preliminare Battista Palestra: l'uomo aveva chiesto e ottenuto di affrontare il rito abbreviato, quello che in caso di condanna concede almeno lo sconto di un terzo sulla pena.

Il caso è stato discusso ieri e il gup ha condannato l'incauto padrone dei due cagnolini, che credeva di poter ingannare gli agenti della polizia locale di Bergamo, con il minimo della pena. Cinque mesi e dieci giorni con pena sospesa.

Vittorio Ravazzini

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