Scanzo, oggi l'addio al pensionato
precipitato in un dirupo a Valgoglio

«Non non abbiamo sentito le sue urla. Poi l'abbiamo visto precipitare tra le rocce». È la scena descritta alla moglie Rowena e a Silvia e Andrea, i due figli di Alberto Cortinovis - il 60enne di Scanzorosciate che ha perso la vita mercoledì scorso cadendo in un dirupo in Val Sanguigno a Valgoglio – dalla cognata Giovanna che ha assistito al terribile incidente.

La mattina del 9 giugno, Cortinovis era andato a fare un'escursione in montagna, salendo fino a 2500 m. di quota, con un gruppo di pensionati di Villa di Serio, Albino e Scanzo. Il 60enne è precipitato tra le rocce sul pizzo Salina, forse a causa di un malore improvviso.

«Alberto era rimasto sulla cresta per cambiarsi gli abiti – ha raccontato la cognata alla famiglia –. Lo abbiamo visto rotolare tra le rocce per circa duecento metri. Siamo andati a soccorrerlo». Ma il cuore del 60enne ha ceduto: a nulla sono valsi i tentativi di rianimarlo del personale sanitario del 118 intervenuto sul posto con l'eliambulanza. La salma ha fatto ritorno a casa mercoledì sera. Il funerale sarà celebrato oggi alle 15 nella chiesa parrocchiale di San Pantaleone a Scanzo. Alberto Cortinovis abitava in via Piave, nella località Negrone. Era in pensione e in passato aveva lavorato come metalmeccanico nell'azienda Mega spa di Scanzo. Lascia nel dolore la moglie Rowena, i due figli Silvia di 33 anni e Andrea di 29. In passato era stato consigliere di maggioranza e assessore comunale a Scanzo; era anche responsabile della sagra negronese e faceva parte del Consiglio pastorale della parrocchia di San Pantaleone: l'oratorio ha sospeso la festa fino a domenica.

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