Ex Baslini, bonifica da rifare
Inquinato il 90% dei campioni

A percorrere il cavalcavia che tra l'altro si chiama proprio Baslini il panorama che si osserva è davvero desolante. Una vasta area, fino a qualche anno fa occupata dalla ditta chimica Baslini, ora si presenta come una zona in parte occupata da ex capannoni in disuso e in stato di abbandono, mentre in parte le ruspe hanno già fatto piazza pulita degli stabili dell'ex azienda. I lavori di bonifica e riqualificazione dell'area – che è di proprietà privata, ma di interesse pubblico, visto che lì sorgerà un intero nuovo quartiere residenziale, con tanto di polo universitario – sono infatti fermi e da ormai troppo tempo.

Ma il motivo? «La fase della bonifica è stata completata, ma i rilevamenti dei tassi di inquinamento del suolo e del sottosuolo – rivela Alice Tura, assessore comunale all'Ambiente – hanno fatto emergere un dato preoccupante: il 90 per cento dei campioni è infatti risultato positivo, con un livello di inquinamento ben al di sopra dei limiti previsti dalla legge. Si tratta dei campionamenti effettuati dalla società immobiliare Habita, che si sta occupando dell'intervento di riqualificazione dell'area, e siamo in attesa di avere anche quelli dell'Arpa, ma è chiaro che non si discosteranno di molto. Il problema è che ora si dovrà fare un nuovo progetto e una nuova bonifica e i tempi saranno purtroppo molto lunghi».

L'intervento di bonifica dei 40 mila metri quadrati dell'area ex Baslini, che per decenni ha ospitato l'azienda chimica, era iniziato nel 2004: dopo la chiusura dell'attività in quella sede, era stato infatti approvato un progetto di riqualificazione urbanistica che prevedesse la realizzazione di un nuovo quartiere residenziale con duemila abitanti e con un edificio destinato a ospitare il nuovo polo universitario, sede distaccata dell'Ateneo di Bergamo.

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