Abm, conti ancora in rosso
La perdita è di quasi 3 milioni

Il piatto piange, e non è il solo. Il Consiglio d'amministrazione di Abm, la multiutility della Provincia ha approvato il bilancio 2009: meno 2 milioni 871 mila euro, tanto per gradire. Il che pone fior di problemi a Via Tasso, non inattesi comunque considerando che la situazione catatonica delle casse della holding erano note da tempo. Il problema è che il rosso sembra il colore di moda nella galassia Abm, e per avere conferma basta scorrere i conti della altre società controllate o partecipate della galassia delle società voluta dalla Provincia nei 10 anni di gestione Bettoni.

Bergamo Energia perde 568 mila euro nell'esercizio 2009, la controllata Vocem, società nata per la realizzazione di una centrale a biomasse in quel di San Salvatore Telesino, Benevento, chiude 280 mila euro sotto. Ma il ministero chiede la restituzione dei 4 milioni finora versati come prima tranche del finanziamento per l'opera mai realizzata. Ed è un fior di problema, considerando che il solo cespite è un terreno pagato 500 mila euro e per il quale ci sarebbe un'offerta di 250-300 mila.

Sempre a queste latitudini, ma nella confinante provincia di Foggia, c'è Mistral, società per la gestione dell'impianto eolico di Troia, sempre controllata da Bergamo Energia: il 2009 si chiude con un attivo di 118 mila euro, ma servirà a pagare le rate del mutuo acceso per gli impianti ancora per parecchi anni. Abm Service registra invece perdite per 383 mila euro, Abm E&E (nata per commercializzare impianti per la generazione d'energia) 301 mila. Positivo invece il saldo di Abm Calor (470 mila euro), se non fosse che è la Provincia a versare il necessario, in quanto la società si occupa della gestione degli impianti di Via Tasso.

Ergo, alla fine, sono sempre soldi che escono, senza contare il contenzioso con il socio privato (scelto tra l'altro senza gara) e pare pure qualche ammanco di cassa. Positivo anche il risultato di Abm Next (gestione sistema idrico) che chiude con un più 364 mila euro. Per farla breve, una situazione tragica.

Leggi Dino Nikpalj su L'Eco in edicola martedì 14 giugno

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