La storia e il nome della Porta:
da San Lorenzo a Garibaldi

Nel 1561 la Repubblica di Venezia decise la costruzione di una nuova cinta fortificata che difendesse la città, di importanza strategica perché al confine con lo stato di Milano. Le mura furono ideate dall'architetto militare Buonaiuto Lorini come fortificazione a bastionate e l'esecuzione dei lavori fu diretta dal governatore generale, conte Sforza Pallavicino. Paolo Berlendis seguì i lavori che, iniziati nel 1561, furono completati nel 1588. Furono realizzate quattro porte: S. Alessandro, S. Giacomo, S. Agostino e S. Lorenzo, munite di portoni, saracinesche, ponti levatoi e cancelli.

Una quinta porta, detta “del Soccorso”, è aperta nel forte di San Marco ad uso esclusivo dei soldati. La porta S. Lorenzo è la minore tra le aperture nelle mura di Bergamo; fu la prima ad essere costruita e prese il nome dalla chiesa che sorgeva sul sito, demolita per la costruzione delle mura. Nel 1615 la porta fu chiusa perché ritenuta poco controllabile da eventuali attacchi dalle valli Brembana e Imagna; fu riaperta nel 1627 a seguito delle richieste degli abitanti della Val Brembana e delle terre di Ponteranica e Sorisole.

Sotto l'arco della porta una lapide ricorda il capitano Giovanni Antonio Zen che, nel periodo in cui la peste infuriava e la città era allo sbando, rappresentò l'autorità pubblica. Fu posta nell'agosto 1631 quando il comandante terminò la sua reggenza. Dal 1907 è detta “Porta Garibaldi” perché da qui Giuseppe Garibaldi entrò l'8 giugno 1859 in Bergamo con i Cacciatori delle Alpi. Giuseppe Locatelli Milesi racconta che il generale giunse presso la porta di S. Lorenzo verso le sette del mattino; l'impiegato del dazio aprì la porta e lo accolse come glorioso liberatore, mentre le guardie presentavano le armi. Una lapide, posta nel 1907, ricorda questo avvenimento.

dal sito del Comune di Bergamo

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