Il confine tra legalità e mafia
L'impegno del «Maironi da Ponte»

Nelle scorse settimane l'Istituto superiore «Maironi da Ponte» di Presezzo ha concluso con una «spettacolare» cena un significativo percorso formativo che ha coinvolto due classi terze dell'istituto tecnico. Lo sfondo pedagogico didattico è stato lo studio e l'approfondimento di tutti i modi e gli atteggiamenti che segnano il confine tra la legalità e comportamenti omertosi o mafiosi.

I ragazzi, sotto la guida attenta ed esperta dei docenti, hanno intrapreso lo studio che porta a conoscere e sperimentare il concetto di legalità, il rispetto delle regole, l'osservanza delle leggi. Con l'aiuto ed il supporto dell'associazione Libera, oltre ad incontri e relazioni frontali, gli studenti si sono recati a Palermo ed hanno visitato e conosciuto di persona i luoghi dove grandi uomini hanno saputo anche sacrificare la loro vita per sostenere fino in fondo il valore della libertà di esprimere il proprio pensiero, di essere persone liberi dalla schiavitù della mafia.

Sui luoghi delle stragi, nei locali liberi dal pizzo, negli incontri con i parenti delle vittime della mafia, gli studenti del Maironi hanno avuto la misura della difficoltà che ogni giorno le persone oneste possono incontrare quando a prevalere è la sola logica del basso interesse mafioso, ma anche di come sia importante essere uniti e a testa alta per sconfiggere questo orrendo fenomeno. Al rientro da questo viaggio tutte le esperienze vissute e riportate sono state sviscerate in classe con gli insegnanti e a casa con le famiglie perché non restino solo un ricordo o un'emozione, ma costituiscano un reale modo di vita.

L'esperienza, per quest'anno scolastico si è conclusa con una cena tipica siciliana con prodotti che provengono esclusivamente dai terreni gestiti dall'Associazione Libera e sottratti ai boss mafiosi. All'incontro, che ha avuto momenti toccanti con la proiezione di video girati e commentati dai ragazzi stessi, hanno partecipato gli studenti, i docenti, le rappresentanze degli enti locali, le famiglie dei ragazzi.

E' stato un momento estremamente coinvolgente. Riportiamo alcuni commenti degli studenti: «abbiamo avvertito la forza della testimonianza i familiari delle vittime, capaci di trasformare il dolore in impegno, stimolare i giovani a una presa di coscienza e far crescere in loro la voglia di cambiamento e di riscatto»; «Per sconfiggere il fenomeno delle mafie e dell'illegalità dobbiamo allora imparare una lingua nuova, una lingua che sappia superare i confini e gli interessi di parte, per comunicare e alimentare un sempre maggior senso di giustizia»; «Ci sono associazioni che combattono contro le realtà delle mafie, che sembrano sempre tanto distanti, ma che in realtà sono sempre più vicine di quanto immaginiamo o semplicemente siamo noi che preferiamo non vederle perché il silenzio è più comodo, più confortevole, ci fa sentire protetti. Tanti uomini e donne hanno perso la vita proprio per la loro irresistibile voglia di urlare, di dire al mondo che da qualche parte anche in mezzo all'illegalità e alla violenza c'è un piccolo scrigno di luce e amore che può uscire e solo questo può essere la chiave per sconfiggere questa triste realtà che deturpa il nostro meraviglioso paese che ha un miliardo di piccole cose da offrire».

Sono parole davvero profonde che non lasciano nessuno indifferente, del resto anche gli insegnanti hanno detto: «E' stata un'esperienza completa ed abbiamo deciso di proseguire la collaborazione con Libera dando un ritorno alle emozioni vissute ed impegnandoci già, fin da ora, a preparare un altro progetto simile per il prossimo anno scolastico».

Per chi vuole saperne di più visitate il sito:www.maironi.it con il video e le foto dell'esperienza palermitana ed il sito dell'associazione Libera: www.libera.it

© RIPRODUZIONE RISERVATA