Porta in Sudafrica il televisore
La Rai: «Deve pagare il canone»

Vivere da anni in Sudafrica e dover pagare l'abbonamento Rai. Monica Renzanigo, nata nel 1964 a Savona da padre bergamasco (Angelo, originario di Treviglio e morto dieci anni fa) e mamma tedesca (Margot Frangenberg, vive in città), nell'ottobre del 2006 ha deciso di lasciare Bergamo gettando l'ancora a Gordons's Bay, nota e pittoresca località marina dell'area metropolitana di Città del Capo, in Sudafrica.

L'intenzione era quella di aprire un Bed&breakfast. «Passati pochi giorni dal trasloco - racconta mamma Margot, nella sua casa in città - mia figlia ha inviato una raccomandata allo Sportello abbonamenti tv di Torino per disdettare l'abbonamento Rai, specificando di essersi trasferita in Sudafrica e di aver portato con sé anche il televisore».

Sembrava tutto pacifico sino a poche settimane fa, «quando Monica si è vista recapitare in Sudafrica una notifica da parte di Equitalia per il mancato pagamento del canone Rai relativo al biennio 2007/2008. Al di là della cifra richiesta (circa 240 euro), mia figlia è contrariata perché si trova a dover pagare un servizio di cui non usufruisce».

La signora Margot si è rivolta sia allo sportello Rai in funzione all'Ascom, sia all'Unione bergamasca consumatori in via Tasso. «Ci troviamo davanti all'ennesima situazione incomprensibile - sbotta Angelo Cotti, presidente dell'Ubc -. Forti del parere espresso dal nostro legale, abbiamo consigliato alla signora di non versare assolutamente nulla».

In casa Rai, invece, il punto di vista pare diverso.
Sta di fatto che, dopo aver trasmesso alla Rai, così come mi aveva chiesto il loro funzionario, la certificazione che mia figlia risiede in Africa e non possiede più alcun apparecchio televisivo in Italia, per tutta risposta mi sono vista recapitare a casa mia nei giorni scorsi (ma indirizzata a mia figlia) la richiesta di pagamento per il canone 2009».

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