Librerie e cartolibrerie in crisi
Gli esercizi ridotti del 17%

L'ennesima denuncia su una situazione sempre più difficile arriva dai rappresentanti del Sindacato italiano librai e cartolibrai, Sil-Confesercenti e i parlamentari e consiglieri ragionali bergamaschi che si sono incontrati lunedì 21 giugno nella sala del Consiglio della Camera di Commercio.

«Chiediamo regole certe e uguali per tutti - ha esordito Giacomo Salvi, direttore Confesercenti - in modo da poter competere a livello di servizio e di efficienza e poter continuare a rappresentare per il territorio il punto di riferimento che siamo sempre stati».

La richiesta di regole condivise riguarda soprattutto il settore della scolastica, vale a dire dei libri di testo acquistati per la scuola. «Ogni editore - ha spiegato Antonio Terzi, responsabile nazionale scolastica - affida la promozione e distribuzione a un unico soggetto per regione e in qualche caso per provincia, che si comporta da vero e proprio esclusivista. In tal modo negli ultimi anni questi soggetti hanno iniziato a trattare economicamente tutti, librai, scuole e consumatori finali, allo stesso modo».

Come se non bastasse a fare concorrenza alle librerie ci si mette anche la grande distribuzione: «Negli ultimi anni la grande distribuzione utilizza il libro di testo come articolo “civetta”, perché è in grado di spalmare lo sconto che pratica su altri prodotti, cosa che per i librari non è possibile perché il libro rappresenta l'unico elemento di vendita».

A conferma delle difficoltà del settore i dati di Infocamere e Istat parlano di un calo di esercizi di libreria e cartolibreria nella nostra provincia del 16,91% contro un calo nazionale del 5,57%. Pesante anche il calo degli addetti ai lavori che si attesta tra il 2000 e il 2007 al 14,63%, mentre per la Regione Lombardia si addirittura una crescita del 6,48%.


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